Gioco d'azzardo, le Marche
mettono in campo "Greta"

Gioco d'azzardo, le Marche mettono in campo "Greta"
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Mercoledì 16 Aprile 2014, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 15:44
ANCONA - Gioco d’azzardo, ricerca e trattamento, in poche parole “Greta”, questo infatti l’acronimo del nuovo progetto sperimentale finanziato dalla Regione Marche (ente finanziatore dell’80% del costo complessivo), per far fronte all’inasprirsi delle problematiche legate al gambling. Partner dell’iniziativa con il suo ambulatorio “Rien ne va plus” è, per la Provincia di Ascoli Piceno, la Cooperativa Sociale Ama – Aquilone.



Presentato oggi all’interno della conferenza stampa di lancio, tenutasi presso la Comunità Nuove Dipendenze a Fano, GRETA, il progetto sperimentale della durata di 12 mesi, finanziato dalla Regione Marche e diretto al contrasto del gioco d’azzardo patologico. GRETA dall’acronimo Gioco d’azzardo, ricerca e trattamento, prevede l’attivazione e la messa in rete di: tre ambulatori dislocati nel territorio di appartenenza dei partner coinvolti, di moduli ad hoc in due centri diurni per dipendenze patologiche, di percorsi residenziali brevi e di un ciclo sperimentale di percorsi costruiti su 4 weekend. Ma non solo, GRETA è si trattamento, ma anche benchmarking, confronto scientifico sul trattamento di questa patologia e approfondimento dei dati, grazie alla stretta relazione in itinere con l’OED, l’Osservatorio Epidemiologico Dipendenze.



Secondo dati del Ministero della Salute del 2012 la stima dei giocatori d'azzardo problematici varia dall'1,3% al 3,8% della popolazione generale, mentre la stima dei giocatori d'azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2% . Inoltre i costi del gioco d’azzardo nel nostro paese sono altissimi, difatti parlano chiaro i risultati dello studio presentato da Matteo Iori dell’Associazione Onlus «Centro Sociale Papa Giovanni XXIII» durante il seminario “A carte scoperte” organizzato dall’associazione IRSAMA il 5 novembre 2013.



Da una parte ci sono i costi sanitari diretti (ricorso al medico di base del 48% più alto rispetto ai non giocatori, interventi ambulatoriali psicologici, ricoveri sanitari, cure specialistiche per la dipendenza). Dall’altra i costi indiretti (perdita di performance lavorativa del 28% maggiore rispetto ai non giocatori, perdita di reddito). A questi vanno purtroppo aggiunti i costi per la qualità della vita (problemi che ricadono sui familiari, violenza, rischio di aumento di depressione grave, ansia, deficit di attenzione, bassa resistenza ad altri tipi di dipendenze, idee suicidarie, ossessione per il gioco e per i soldi necessari a giocare e non solo). Sommando queste tre categorie, l’ipotesi è che ogni anno in Italia vi siano dai 5,5 ai 6,6 miliardi di euro di costi complessivi per la società dovuti al gioco patologico.



La rete GRETA, di cui fanno parte la Cooperativa Sociale IRS L’Aurora (Ente capofila), la Cooperativa Sociale Ama Aquilone, l’Associazione Glatad Onlus, l’Associazione IRSAMA, il Dipartimento delle Dipendenze Patologiche ASUR Area Vasta N°1, il Consorzio di Coop. Sociali “Terre Alte”, la Cooperativa Sociale T41b e Banca Etica, erogherà servizi per i giocatori d’azzardo problematici e per le loro famiglie lavorando su tre livelli d’intensità: ambulatoriale, semiresidenziale e residenziali, in modo da poter costruire dei percorsi ad hoc per gli utenti.



La creazione di una rete regionale di soggetti che condividono prassi e modalità di valutazione nel trattamento, rappresenta un’innovazione e un traino per tutti i servizi che in questo ambito operano. Tale innovazione si arricchisce anche del fatto che le organizzazioni che aderiscono al progetto avranno la capacità, grazie al contributo Regionale, di potenziare i servizi già esistenti e anche d’implementarli, costruendo così una offerta trattamentale efficace e capace di rispondere alla problematica in maniera efficace.



Interlocutori strategici, oltre a quelli già coinvolti nel progetto stesso, sono i servizi territoriali pubblici che si occupano a vario titolo di dipendenze patologiche (STDP, ma anche DSM), i vari sportelli dedicati presenti in alcune città (Ancona, Fano), i gruppi A.M.A., il servizio di numero verde “Chiamachiama”, i servizi sociali comunali e il Servizio Politiche sociali della Regione Marche.
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