Marche, in aula la violenza sulle donne
La vittima è sposata, italiana e con figli

Marche, in aula la violenza sulle donne La vittima è sposata, italiana e con figli
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Mercoledì 25 Novembre 2015, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 13:42
ANCONA - Ha un'età compresa tra i 34 e i 53 anni, è coniugata (47%), italiana (68%), con figli (68%) e un diploma di scuola media superiore (26%), occupata stabilmente. Questo l'identikit della donna vittima di violenza nelle Marche che emerge dal rapporto annuale sul fenomeno redatto dalla Giunta regionale con i dati 2014 raccolti dall'Osservatorio regionale sulle politiche sociali in collaborazione con i cinque Centri antiviolenza (Cav), uno per provincia. Il contenuto del dossier è stato illustrato dai relatori di maggioranza Francesco Micucci (Pd) e opposizione Elena Leonardi (Fdi) durante la seduta aperta dell'Assemblea legislativa marchigiana alla vigilia della Giornata Internazionale sulla violenza contro le donne. Secondo quanto emerge dal rapporto, l'autore della violenza e dei maltrattamenti è un uomo di età compresa tra I 34 e i 53 anni (35%), italiano (65%), con livello di istruzione medio (scuola media superiore, 18%) e occupazione stabile (41%). Nel complesso, nel corso del 2014 sono state 422 le donne marchigiane che si sono rivolte ai Cav,

denunciando 895 violenze o maltrattamenti. In molti casi, quindi, sono state segnalate sopraffazioni multiple. La tipologia di violenza denunciata conferma l'ordine di prevalenza del biennio precedente: violenza psicologica e, a seguire, fisica, economica, stalking e sessuale. La violenza domestica si conferma la più diffusa in assoluto,

causata soprattutto dal marito, dal convivente o dall'ex marito. La presenza dei figli aggrava le conseguenze del fenomeno, innescando paura, ansia, calo dell'autostima e gravi conseguenze sul piano personale e sociale. I dettagli delle rilevazioni mostrano un calo di accessi ai Cav (422 contro i 439 del 2013), con un'attività maggiore segnalata da Ancona (34%) e Pesaro (27%). Un dato che dimostra - secondo Micucci - che la violenza di

genere "rimane ancora confinata nel sommerso". Per la Leonardi "domani è la Giornata contro violenza sulle donne, ma è necessario impegnarsi in tutti i giorni dell'anno contro questa 'quotidianità malatà. Anche la politica può e deve fare di più, perchè questo è un fenomeno trasversale".
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