Marche, sgominata
una gang di narcotrafficanti

Marche, sgominata una gang di narcotrafficanti
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Giovedì 18 Settembre 2014, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 11:37
ANCONA - Maxi operazione antidroga in sette province. Trentadue i provvedimenti restrittivi notificati.

Sono durate due anni e mezzo le indagini dei Carabinieri, partite a novembre 2011 dalla Procura della Repubblica di Vasto e poi approdate alla Direzione Distrettuale Antimafia dell'Aquila, che hanno portato a 32 provvedimenti restrittivi (12 in carcere, 17 ai domiciliari, 3 obblighi di dimora) eseguiti oggi dai carabinieri solo in parte, poiché undici destinatari sono stati localizzato all'estero.



Il sodalizio criminale aveva una gestione di tipo imprenditoriale e ingenti partite di droga - secondo quanto emerso dall'incontro con la stampa, a Chieti, dei comandanti provinciale, colonnello Salvatore Ronzo, del reparto operativo, maggiore Vincenzo Maresca, e del nucleo investigativo, capitano Emanuele Mazzotta - venivano acquistate all'ingrosso, in Albania ma anche in Spagna e Bolivia, e poi smistate in tutta Italia.



Efficiente la rete di contatti e collegamenti con esponenti della criminalità abruzzese e marchigiana e con il coinvolgimento di stranieri residenti in Spagna, Bolivia e Albania che usavano sim card intestate a persone inesistenti, o acquistate con documenti contraffatti, in grado di eludere ogni tipo di intercettazione telefonica o informatica.



Il giro fruttava all'organizzazione tra i 60.000 e 70.000 euro al mese. Il trasporto avveniva con auto modificate, con doppifondi e altri sistemi, per nascondere la droga. L'eccellente qualità e la competitività del prezzo - un chilo di eroina veniva venduto a 12.000 euro ad un pusher che, nella vendita al dettaglio, poteva ricavarne anche il quadruplo - ha permesso al sodalizio di gestire il mercato dello spaccio in regime quasi monopolistico. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente 26 chilogrammi di sostanze stupefacenti fra cocaina, eroina, hascisc e marijuana nonchè quattro autovetture utilizzate per il trasporto dello stupefacente.



L'INCHIESTA NELLE MARCHE

L'operazione è condotta nelle province di Chieti, Ascoli Piceno, Macerata, Bari, Ancona, Lucca e Genova dai militari del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Chieti, congiuntamente ai colleghi dei comandi provinciali territorialmente competenti.



I carabinieri di Macerata, nell'ambito dell'operazione antidroga su un sodalizio capeggiato da pregiudicati albanesi trapiantati da anni in Italia e con basi operative particolarmente attive tra Abruzzo, Marche e Puglia, hanno arrestato 10 persone a Civitanova, Porto Recanati e Potenza Picena, tutte portate poi nel carcere di Camerino. L'operazione ha interessato anche anche le province di Ancona, Ascoli Piceno, Lucca, Chieti, Genova e Bari.



A Macerata il blitz è scattato alle 5 di questa mattina, e ha visto la partecipazione di 30 militari supportati dalla Compagnia di Civitanova, da unità cinofile e da alcuni elicotteri.



Nel Maceratese quattro degli arrestati sono italiani. In provincia di Ancona, invece, risulta un arresto a Senigallia: si tratta di un albanese di 34 anni, residente in via Podesti, intercettato questa mattina all'alba. A Jesi, invece, è stata effettuata una perquisizione a carico di un italiano nei confronti del quale non sarebbero stati presi provvedimenti cautelari.



Il sodalizio smantellato dall'Arma era capeggiato da pregiudicati albanesi trapiantati da anni in Italia ed aveva basi operative particolarmente attive tra Abruzzo, Marche e Puglia. A sette degli arrestati è stato contestato anche il reato di crimine organizzato transnazionale.



Nel corso dell'attività sono stati sequestrati complessivamente una trentina di chili di sostanze stupefacenti. Le ordinanze sono state disposte dal Gip del Tribunale dell'Aquila, che ha concesso i provvedimenti su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda).



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