Marche, una terra
di papi e cardinali

Il museo dedicato a Pio IX a Senigallia
Il museo dedicato a Pio IX a Senigallia
di Roberto Senigalliesi
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Martedì 6 Gennaio 2015, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 23:24
ANCONA - Le Marche, storicamente, sono state terra di papi e di santi.

In regione, infatti, sono nati e hanno operato diversi personaggi carismatici che sono arrivati al rango di vescovi, arcivescovi e cardinali. Il primo Papa fu Giovanni XVIII (Pietro Romano Sicco, forse originario di Rapagnano), Papa dal 1003 al 1009.



Poi abbiamo avuto altri 9 Pontefici: Nicolò IV (Girolamo Masci di Ascoli Piceno, francescano) papa dal 1288 al 1292; Marcello II (Marcello Cervini nato a Montefano in provinci di Macerata), Papa dal 9 aprile al 1 maggio 1555); Sisto V (Felice Perettti, nato a Grottammare da famiglia originaria di Montalto Marche, francescano conventuale), Papa dal 1585-1590; Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini, nato a Fano), Papa dal 1592-1605; Clemente XI (Gianfrancesco Albani, nato a Urbino), Papa dal 1700 al 1721; Clemente XIV (Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli, nato a Sant'Arcangelo di Romagna da famiglia originaria di Sant'Angelo in Vado, francescano conventuale della Provincia delle Marche), Papa dal 1769- 1774; Leone XII (Annibale Sermattei della Genga, nato a Monticelli di Genga), Papa dal 1823-1829; Pio VIII (Francesco Saverio Castiglioni di Cingoli), Papa dal 1829 al 1830. Ed infine Pio IX, (Giovanni Maria Mastai Ferretti di Senigallia), Papa dal 1846 al 1878.



Per quanto riguarda la Diocesi di Ancona, che in diverse epoche storiche venne accorpata a quella di Numana ed attualmente con Osimo, sono stati diversi gli arcivescovi che l'hanno retta anche con la porpora cardinalizia, proprio come avverrà per i prossimi mesi per Edoardo Menichelli (anche oggi, in Italia, ci sono cardinali che sono arcivescovi, uno per tutti, il presidente della Cei Bagnasco, che tra l'altro è stato anche vescovo di Pesaro, titolare dell'Arcidiocesi di Genova.



L’ultimo cardinale marchigiano che è stato arcivescovo di Ancona fu Antonio Maria Cadolini, che era proprio un anconetano doc e che guidò la Diocesi della sua città dal 1838 al 1851 e che il 19 giugno del 1843 venne nominato cardinale. Dopo 171 anni, quindi, un cardinale marchigiano, Edoardo Menichelli, è successore di San Ciriaco.



Tra i 94 arcivescovi succedutosi in questo mandato, ad iniziare dal primo, San Primiano nel terzo secolo, che precedette proprio San Ciriaco, hanno avuto la porpora cardinalizia, il cardinale Achille Manara (1879- 1906) ed in precedenza Antonio Maria Benedetto Antonucci (1851-1878), il già citato Antonio Maria Cadolini, Cesare Membrini Pironi Gonzaga (1824-1837), Gianfrancesco Falzacappa (182-1824), Nicola Riganti 81816-1822).



Un'altra curiosità: tra tutti i Vescovi di Ancona 5 sono poi diventati santi (San Primiano, Ciriaco e Marcellino, tra il terzo e sesto secolo, San Tommaso II (1235), mentre c'è stato anche un beato (Antonio Fatati) vescovo al 1463 al 1484, le cui spoglie sono custodite, come i primi tre santi, nella cattedrale di san Ciriaco.



Ritornando al passato recente ricordiamo che gli ultimi Arcivescovi di Ancona- Osimo son stati, prima di Menichelli, Franco Festorazzi (1991-2004), Dionigi Tettamanzi (1989-1991), Carlo Maccari (1968-1986) ed un personaggio molto popolare come Egidio Bignamini (1945-1966).



Infine, con la nomina a cardinale di Edoardo Menichelli - che avverrà il 14 febbraio secondo quanto annunciato da Papa Francesco domenica - sono quattro i cardinali marchigiani al giorno d'oggi. Gli altri tre sono Elio Sgreccia (presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita), Sergio Sebastiani (vescovo emerito di Ascoli Piceno) ed Antonio Maria Vegliò (presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e gli itineranti).
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