Torna il sole dopo nubifragi e frane
Si contano i danni tra le polemiche

Il ponte crollato nel Fermano
Il ponte crollato nel Fermano
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Lunedì 28 Luglio 2014, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 16:20

ANCONA - Ultimo weekend di luglio: il sabato nubifragi, trombe d'aria e smottamenti nella parte Nord delle Marche; domenica il Sud a essere sferzato con un ponte crollato e una coppia di anziani salvata in extremis dai vigili del fuoco. L'estate più pazza colpisce ancora e lascia un segno che sarà difficile dimenticare.

Mentre nell'Anconetano e nel Pesarese il maltempo ieri ha concesso una tregua dopo le bombe d'acqua e la tromba d'aria di sabato, infatti, pioggia e vento si sono spostati domenica a Sud bersagliando le province di Ascoli Piceno e Fermo. La piena del Fiume Ete ha fatto crollare nel pomeriggio il ponte che collega Belmonte Piceno a Monsapietro Morico (Fermo), lungo la strada comunale di Castellazzo: un tratto di Sp112 è stato chiuso al traffico. Alcuni edifici, tra cui il Museo diocesano di Montalto Marche, si sono allagati.

Tenuta sotto costante monitoraggio la situazione dei fiumi, in particolare la foce del Tenna tra Porto Sant'Elpidio e Lido di Fermo. L'ondata violenta di maltempo ha interessato dal primo pomeriggio anche Ascoli Piceno, in particolare il quartiere Est di Monticelli: i vigili del fuoco sono intervenuti per salvare una coppia di anziani rimasta intrappolata in auto in un sottopasso allagato nella frazione di Campolungo.

Forti piogge si sono registrate a San Benedetto del Tronto e lungo la superstrada Ascoli-Mare, con l'asse stradale invaso dall'acqua e gli automobilisti costretti a fermarsi a bordo strada. A Servigliano le copiose precipitazioni hanno causato allagamenti di scantinati e una frana fra via Repubblica e via Oberdan: i pompieri hanno soccorso una famiglia rimasta bloccata.

Intanto si contano i danni causati dal maltempo: in particolare a Borgo Minonna di Jesi dove una sessantina di case sono state danneggiate da una tromba d'aria durata 5-6 minuti che ha danneggiato porzioni di tetti, imponendo l'evacuazione di una trentina di famiglia. Il Comune di Jesi ha attivato la procedura per la richiesta dello stato d'emergenza.

Difficile anche la situazione sul litorale tra Senigallia e Fano, in particolare a Ponte Sasso di Marotta dove lo straripamento del torrente Rio Crinaccio ha provocato notevoli danni: il sindaco di Fano Massimo Seri e il presidente dell'Assemblea legislativa regionale Vittoriano Solazzi hanno puntato il dito contro i lavori per la terza corsia dell'A14.

«Non sono un tecnico - ha detto Seri - ma è evidente che da quando sono iniziati i lavori in A14 c'è un problema legato alla raccolta dell'acqua piovana e alla regimazione. Le opere accessorie della terza corsia non possono prescindere da interventi di canalizzazione: le opere di compensazione, che invece non vediamo. Chiederemo un confronto con Autostrade per l'Italia insieme agli altri sindaci».

Le bombe d'acqua e la grandine hanno causato, tra lo Jesino e il Senigalliese, ingenti danni anche alle colture, in particolare vigneti e ulivi: Coldiretti ha segnalato che alcune aziende hanno perso fino al 30-40% della produzione.

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