I sindacati attaccano la Regione
"Modificare il bilancio di previsione"

Mastrovincenzo e Fioretti
Mastrovincenzo e Fioretti
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Sabato 20 Dicembre 2014, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 18:44
ANCONA - I sindacati all'attacco: nel bilancio di previsione tagli insostenibili.

«Chiediamo alla Regione Marche di correggere la sua proposta di bilancio di previsione, perchè le contrazioni di spesa per il sociale, il trasporto pubblico locale, la sanità e il fondo anticrisi non sono sostenibili. Sollecitiamo inoltre la Giunta a rispettare l'impegno di convocare al più presto le organizzazioni sindacali per un confronto di merito finalizzato a verificare le possibili modifiche alle misure proposte». È quanto scrivono i segretari della Cgil Roberto Ghiselli, della Cisl Stefano Mastrovincenzo e della Uil Graziano Fioretti a proposito del bilancio 2005 e pluriennale che approderà in consiglio regionale entro fine anno.

«Come si temeva - dicono Cgil, Cisl e Uil - il bilancio prevede tagli molto consistenti ad importanti funzioni come la sanità, i servizi sociali, il trasporto pubblico locale, le politiche del lavoro, il fondo anticrisi, e in alcuni casi l'azzeramento dell'intera voce di bilancio (come i servizi integrati sociosanitari, con 55 milioni cancellati)». Sono prevedibili secondo i sindacati «ricadute pesanti sulle condizioni delle persone e delle famiglie, in particolare per chi ha bisogno di cure e assistenza, per l'infanzia, per gli studenti, per i disoccupati e le famiglie colpite dalla crisi, per i pendolari». I tagli riguardano anche «tutte le attività economiche, dove si prevede una totale cancellazione di risorse regionali, e questo fatto comporterà che una parte consistente dei fondi comunitari saranno sostitutivi e non aggiuntivi alle risorse locali, determinando un calo delle risorse complessive impegnate per sostenere lo sviluppo in un momento di crisi in cui andrebbe fatto l'opposto». La responsabilità della situazione va ascritta innanzitutto «all'inaccettabile manovra finanziaria decisa dal Governo, ma va anche detto che le Regioni non hanno fatto tutto il possibile per impedire una manovra così penalizzante per le comunità locali» concludono Ghiselli, Mastrovincenzo e Fioretti.





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