Le Marche al 13° posto
della viticoltura italiana

Le Marche al 13° posto della viticoltura italiana
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Mercoledì 11 Dicembre 2013, 16:04 - Ultimo aggiornamento: 16:05
MILANO - Le Marche si confermano al tredicesimo posto nella classifica della produzione di vino in Italia grazie anche a una superficie vitata che raggiunge i 17.199 ettari. Ascoli Piceno detiene la pi grande area coltivata con 6146 ettari e la maggiore produzione di vino con 486.089 ettolitri. La produzione nell’ultimo anno è cresciuta del 23% e si è orientata verso una produzione di qualità, con una crescita del 15% dei vini Doc/Docg. Queste sono le risultanze dell’analisi della viticoltura marchigiana realizzata in occasione del Convegno espositivo Viticoltura Enologia in programma a Padova il prossimo 12 dicembre.



Le Marche si confermano la tredicesima regione per la produzione di vino in Italia dall’analisi delle vendemmie degli ultimi 5 anni con un valore medio produttivo di 847.800 precedendo di una misura l’Umbria che si ferma a 840.000 ettolitri. La viticoltura delle Marche presenta una grande eterogeneità al suo interno, anche dal punto di vista della qualità dei suoi vini. I vini Doc/Docg, pur in crescita del 15%, non rappresentano la maggior parte della produzione che è invece composta dai vini da tavola che pesano per il 43,5% sul totale; i vini Igt rappresentano il 21%. Per quanto riguarda invece la tipologia, la regione si distingue per la produzione dei vini rossi che pesano per il 54% del totale e sono cresciuti nell’ultimo anno del 25% contro un aumento dei vini bianchi del 12,3%.



Nell’ambito dei vini Doc/G, il Verdicchio dei Castelli di Jesi rappresenta il 39% del totale mentre il primo vino a bacca rossa è il Rosso Piceno che pesa per il 22%. Dopo questi due vini la situazione si fa molto più frammentata fra Doc di produzione più limitata: Il Falerio dei Colli Ascolani è al terzo posto con il 6,21%, l’Offida al quarto con il 5,53% e al quinto posto si stabilisce il Verdicchio di Matelica con il 4,71%.



La vendemmia 2013 è avvenuta con dieci-quindici giorni di ritardo rispetto al 2012 tornando a una tempistica più tradizionale. Le uve hanno potuto godere di un mese di settembre caldo con importanti escursioni termiche che hanno dato importanti note aromatiche ai vini e una perfetta maturazione. Tuttavia la regione è stata anche interessata da estesi episodi di grandine sia nella zona costiera che nell’entroterra che in alcune zone, come l’Urbinate, hanno ridotto la produzione anche con percentuali dal 50% al 90%. I vini della vendemmia 2013 dovrebbero essere di qualità molto buona, con punte di eccellenza, sia a bacca bianca che rossa. La produzione finale di vino è data in aumento del 5% rispetto al 2012 secondo Assoenologi e del 13% secondo le previsioni Ismea e Unione Italiana Vini, per un dato finale che può variare quindi tra 970.000 e 1.032.000 ettolitri.



Dal punto di vista delle imprese, Il settore vinicolo delle Marche ha visto una notevole riduzione delle aziende sul territorio che, secondo gli ultimi dati ISTAT, si sono dimezzate passate da 27.630 a 13.751con una superficie vitata a disposizione per singola azienda che raddoppia, da 0,7 a 1,1 ettari, rispetto a una media nazionale di 1,6.



“Il settore vitivinicolo delle Marche vive una fase di forte dinamismo con una filiera che sta cambiando, sia in risposta a un contesto normativo sempre più complesso e a un mercato sempre più competitivo, sia in virtù della rapida e continua evoluzione di tecniche e tecnologie applicabili in vigneto e in cantina. Il prossimo Convegno Espositivo Viticoltura Enologia di Padova, in programma il 12 dicembre, mette a disposizione a tutti gli operatori del settore una giornata di relazioni tenute da docenti universitari, ricercatori ed esperti del settore per ricevere l’adeguato aggiornamento tecnico sulle sfide che oggi pone il mercato come sostenibilità, l’internazionalizzazione e la protezione della territorialità del prodotto. Un appuntamento di particolare importanza ed interesse per il mondo vitivinicolo italiano come è attestato dalla presenza ufficiale dell’Oiv, (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) e dal patrocinio di numerosi consorzi di tutela.” ha commentato Costanza Fregoni, coordinatore tecnico dell’evento.
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