Banca Marche cambia
società di revisione

Banca Marche cambia società di revisione
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Giovedì 17 Aprile 2014, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 18:16
JESI - Banca Marche cambia societ di revisione. Lo hanno comunicato i commissari dell'istituto di credito dando notizia di aver affidato l'incarico alla societ Deloitte & Touche in luogo di PricewaterhouseCoopers. "I Commissari straordinari di Banca Marche - si legge nella nota - in “amministrazione straordinaria comunicano che, su loro istanza, inviata ai sensi dell’art. 72,comma 5 bis del D.lgs. 385/93 (“TUB”), anche per conto della controllata Medioleasing S.p.A. in “amministrazione straordinaria”, la Banca d’Italia ha rilasciato l’autorizzazione alla sostituzione, per la durata della procedura, della Società incaricata della revisione legale dei conti. Pertanto la Banca delle Marche in amministrazione straordinaria e la controllata Medioleasing in amministrazione straordinaria hanno revocatol’incarico della revisione legale dei conti alla società PricewaterhouseCoopers affidandolo alla società Deloitte & Touche".



Nei giorni scorsi, su incarico della Fondazione della Cassa di Risparmio di Macerata e di altri piccoli azionisti privati, lo studio legale Pozzi aveva presentato al Tribunale di Milano l'atto di citazione con richiesta danni nei confronti della stessa PricewaterhouseCoopers spa.



Si tratta della società che aveva certificato i bilanci prima dell'aumento di capitale di Banca Marche nel marzo 2012. La società di revisione viene chiamata a risarcire circa 40 milioni di euro, in riferimento ai danni causati dalla sottoscrizione della Fondazione Carima e degli altri azionisti per la propria quota nell'ambito dei 180 milioni complessivi di aumento di capitale. La Fondazione Carima e gli altri piccoli azionisti aggregatisi all'iniziativa in una sorta di class-action, lamentano nei confronti della società di revisione la mancata rilevazione dello stato di criticità in cui si trovava da tempo l'istituto di credito marchigiano, ora commissariato, e quindi di avere fornito una indicazione non corretta al mercato e agli azionisti che, sempre stando al ricorso presentato, sarebbero stati fuorviati ed indotti all'errore per effetto delle valutazioni della stessa società.



Tra gli elementi che attesterebbero la grave negligenza della società di revisione, viene rilevato il fatto il 27 gennaio 2012 erano stati attestati come attendibili dati previsionali relativi a Banca Marche rassicuranti, unitamente a prospettive di bilancio positive e interessanti.



In realtà sempre alla fine dello stesso anno, venivano appostati in bilancio fondi rettificativi per sofferenze negli impieghi per circa un miliardo di euro, che generavano poi perdite nello stesso bilancio di oltre 500 milioni di euro. La situazione dell'istituti di credito si era poi rivelata ancora più negativa, fino al punto da indurre la Banca d'Italia ad imporre il commissariamento.
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