Il calciatore respinge le accuse
​"Droga per uso personale"

Il calciatore respinge le accuse ​"Droga per uso personale"
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Sabato 1 Novembre 2014, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 11:44
POTENZA PICENA - Interrogatori di garanzia ieri per 4 delle 7 persone arrestate da carabinieri e polizia in un'importante operazione antidroga. Il calciatore del Potenza Picena, Eduard Xhafa, albanese di 31 anni residente a Passo di Treia, e tre fratelli calabresi: Domenico e Cataldo Cicciù di 24 e 29 anni entrambi residenti a Potenza Picena e Antonio Santo Pio Cicciù diciottenne residente a Civitanova sono stati sentiti ieri in carcere dal giudice per le indagini preliminari di Macerata. Il calciatore che di professione fa il muratore, difeso dall'avvocato Vando Scheggia, ha chiarito la propria posizione ammettendo solo alcuni piccoli episodi di spaccio. Al Gip Xhafa ha riferito di essere un consumatore di droga, era lui a farne uso e qualche volta, quando qualche amico muratore, gli chiedeva della droga lui gliela cedeva. In particolare avrebbe ammesso di aver ceduto droga a due ragazzi che conosceva di Passo di Treia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti nel corso delle indagini Xhafa avrebbe avuto invece un copioso carnet di clienti nel comprensorio tolentinate maturando in particolare un credito di 15 mila euro nei confronti di un giovane pusher. Su questo punto il calciatore ha negato ogni addebito, ha riferito di non avere clienti nel tolentinate e in merito ai 15 mila euro al giudice ha detto che il credito non era suo ma di un altro albanese che aveva presentato al pusher tolentinate. Il connazionale poi, aveva richiesto il pagamento del debito e si era rivolto anche a lui accusandolo di averlo messo in contatto con il tolentinate verso cui aveva maturato il credito. Infine per quanto riguarda una precedente condanna per lesioni e minacce, il calciatore del Potenza Picena ha riferito che si era trattato di un episodio di circa sei anni fa avvenuto in un campo di calcio quando scoppiò un'accesa discussione con un altro calciatore. L'avvocato Vando Scheggia al termine dell'interrogatorio ha chiesto la concessione dei domiciliari per il proprio cliente con un permesso per potersi recare a lavorare. Su questa richiesta il giudice si è riservato. Ieri mattina sono stati interrogati anche i tre fratelli calabresi. I due più grandi sono accusati di spaccio e, insieme, al più piccolo, devono rispondere anche di sequestro di persona, violenza privata, minacce e lesioni. In tre avrebbero pestato un automobilista e filmato l'aggressione per poi condividerla con i contatti Whatsapp di uno di loro. La prossima settimana ci saranno gli interrogatori di Riccardo Silvestri, 20 anni, Lorenzo Tanese, 21 anni ed Elidon Zaka, 24 anni.



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