Porto Recanati, auto incendiata
a un giornalista: "Non ho nemici"

Porto Recanati, auto incendiata a un giornalista: "Non ho nemici"
di Luca Patrassi e Chiara Marinelli
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Domenica 24 Maggio 2015, 06:28 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 10:03
PORTO RECANATI - Raid di fuoco degno di una criminalità mafiosa nella notte.



Le fiamme divorano l’auto del giornalista Aurelio Bufalari, collaboratore da Porto Recanati del Corriere Adriatico. Un agguato criminale che ha dell’inquietante e nessun dubbio sul fatto che si sia trattato di un atto premeditato, data la natura dolosa delle fiamme.



L'allarme è scattato alle 3.30 dell'altra notte in via Silvio Pellico. Nel cuore della cittadina rivierasca. La vettura era parcheggiata di fronte all'abitazione di Bufalari. Ad allertare i vigili del fuoco sono stati alcuni residenti, svegliati da un fruscio come di fuochi d'artificio. Poi una esplosione.



In un attimo le lingue di fuoco hanno avvolto la Volkswagen Passat turbodiesel, per poi aggredire anche lo scooter del cronista, un Malaguti 125, parcheggiato accanto.



Le fiamme hanno annerito la facciata dell'abitazione di fronte alla quale l'auto era parcheggiata, al civico 4. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Civitanova. In mezz'ora la squadra ha domato le fiamme. Ma la vettura altro non era che una carcassa carbonizzata. La tinteggiatura nera dell'auto, aiutata dal fumo, si è trasferita sulle facciate delle palazzine vicine.



In frantumi, a causa del calore, i vetri delle case. Subito sul posto anche una pattuglia dei carabinieri. Insieme, vigili del fuoco e militari, si sono messi al lavoro per individuare l'innesco. Lo hanno trovato subito. Sul parabrezza della vettura, rivolta verso il basso, gli inquirenti hanno rinvenuto una tanica di acquaragia.



E già la sostanza usata dice quale sia la “stoffa” del bandito che ben conosce l’alta infiammabilità della sostanza usata e si deve anche essere infischiato del rischio connesso a esplosioni a ridosso delle case nel cuore della notte. Ora indagano i carabinieri della Compagnia di Civitanova guidati dal capitano Enzo Marinelli, subito sul posto e subito a caccia di riscontri, di telecamere e di indizi per dare un volto e un nome al bandito.



Quello che resta della vettura è sotto sequestro, così come la tanica. Evidentemente la volontà di intimidire il cronista che da 15 anni segue con grande puntualità ed attenzione segue le vicende portorecanatese. "Non ho nemici, non credo di averne, non ho ricevuto minacce. Ho sempre scritto quello che ritengo utile allo sviluppo della mia città".



Sulla vicenda è intervenuto il procuratore capo della Repubblica Giovanni Giorgio. "Esprimo ad Aurelio Bufalari la mia più profonda solidarietà per l'attentato incendiario. Faremo il possibile per identificare gli autori del grave gesto. Purtroppo la fascia costiera si dimostra sempre più interessata da allarmanti attività criminose. Sono sicuro che chi è in grado di fornire notizie alle forze di polizia, lo farà".



"Un atto vile e inaccettabile - lo bolla così Luca Ceriscioli, candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione - Mi auguro che la magistratura faccia al più presto luce sull'accaduto. Certamente Bufalari non si farà intimidire".



Anche l'Ordine dei Giornalisti ha espresso vicinanza al collega. "L'Odg delle Marche esprime sconcerto per l'incendio doloso. Si tratta - scrive il presidente Dario Gattafoni - di un gesto intimidatorio che getta ombre inquietanti sulla situazione dell'ordine pubblico in una cittadina ultimamente turbata da tensioni ed episodi di cronaca e induce a riflettere sui rischi connessi al dovere professionale di informare la collettività". Massima solidarietà dal questore di Macerata, Leucio Porto e dai vertici dei carabinieri.



Vicinanza anche dall'ex sindaco Rosalba Ubaldi. "Solidarietà a Bufalari e al Corriere Adriatico, vittime di un gravissimo episodio di intimidazione alla libertà individuale e di stampa. Mi auguro che siano presto individuati gli autori di tanta vigliaccheria". Messaggi anche da Elena Leonardi, Alessandro Biagiola e Teresa Lambertucci, esponenti del Pd, Italo Canaletti, Antonella Cicconi, Petro Feliciotti, Massimo Camiciola, Massimo Camiciola, Javier Pagano.



Si sono fatti sentire l’associazione dei commercianti con Rossano Mazzieri e i bagnini con Andrea Marcelli. Centinaia le telefonate di solidarietà arrivate al collega Bufalari, tanti i cittadini che la solidarietà l’hanno espressa di persona.



"Abbiamo il dovere di fare muro contro gli inaccettabili atti intimidatori ai danni di giornalisti che lavorano nell'interesse della collettività" afferma Lara Ricciatti di Sel. Il Sigim (Sindacato giornalisti marchigiani) e il Gcm (Gruppo Cronisti marchigiani) denunciano “la grave intimidazione”.
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