Montelupone, scrive alla squillo
e le chiede ​di fare la raccolta differenziata

Montelupone, scrive alla squillo e le chiede ​di fare la raccolta differenziata
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Mercoledì 28 Ottobre 2015, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 19:17
MONTELUPONE - Il mestiere più antico del mondo non conosce confini. E soprattutto zone.

Talvolta è itinerante: magari più per necessità che per volontà. E così la prostituzione, una volta appannaggio soprattutto delle zone costiere, si sposta verso l'entroterra. Fatto sta che la presenza di strani movimenti notturni nella zona industriale di Montelupone ha portato Massimo Stefoni, ex consigliere provinciale, che in quella zona ha l'ufficio della sua ditta immobiliare, a scrivere una sorta di lettera aperta alla prostituta che esercita la sua attività in quella zona lasciando al mattino segni evidenti del suo passaggio notturno. “Alla lavoratrice del settore prostituzione che esercita nei pressi dell'elisuperficie di Montelupone” si apre così la lettera aperta pubblicata sul suo profilo Facebook.

“Carissima, le premetto che, pur non conoscendola e non essendo solito servirmi dei servizi della categoria a cui lei appartiene, - scrive Stefoni - ho il massimo rispetto per l'antichissima attività da ella condotta. In coerenza all'antico concetto liberale che recita “la libertà di ognuno finisce dove inizia quella di un altro”, mi trovo costretto a inviarle questa mia lamentela. Essendo confinante con il luogo dove ella esercita il meretricio ho rinvenuto nella suddetta zona una notevole quantità di profilattici, fazzolettini usati, copie di un giornalino di annunci a luci rosse ecc.. Pertanto, onde evitare questa pessima scena di degrado ed eventuali pericoli per la pubblica sanità, la invito a raccogliere gli scarti della di lei attività professionale in un apposito sacchetto secondo le normative vigenti nel nostro Comune. Certo della sua cortese attenzione le invio i miei più rispettosi saluti”.


Quando, incuriositi, lo raggiugiamo telefonicamente per saperne di più sembra quasi sorpreso di così tanta attenzione per uno scritto che sembrava confinato solamente sulla rete. “La mia è stata una sorta di lettera aperta ironica verso quella lavoratrice - afferma Stefoni- che da circa un mese esercita la sua attività nella zona industriale di Montelupone. Evidentemente ha trovato questa posizione tranquilla per svolgere la sua attività di prostituzione. Io, a dire la verità, non l'ho mai vista perché ho un ufficio qui che chiude alle 19. Mentre l'attività di questa signora si svolge a notte fonda. Però è inequivocabile che si svolga questa attività di meretricio perché al mattino, adesso poi che l'erba del verde pubblico è stata tagliata, in quel luogo si ritrova tutto l'armamentario necessario per prestazioni sessuali".

Massimo Stefoni non si scandalizza di tutto ciò. Però una cosa la chiede ad alta voce. “Semmai leggesse questa mia lettera - conclude - mi auguro che la signora in futuro faccia in modo che i rifiuti della sua attività non siano sparsi nel verde pubblico come accaduto sinora”.
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