Abusivi nelle case popolari
Lo sfogo di un inquilino

Abusivi nelle case popolari Lo sfogo di un inquilino
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Martedì 25 Novembre 2014, 11:21 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:38
MATELICA - “Chiedo solo di essere ascoltato e di poter vivere dignitosamente”.





Questa la denuncia di un cittadino che abita in una casa popolare in via Tommaso De Luca e da tre anni vive in maniera disagiata ed in condizioni igieniche indecorose. Un racconto tutto di un fiato, quello dell'inquilino, che cerca comprensione e spera di smuovere l'opinione pubblica mirando a sensibilizzare gli enti preposti.



“Sono tre anni che vivo, insieme a mia moglie e mio figlio, in questo condominio e già dal primo momento non ho avuto vita facile vista la situazione che ho ereditato dall'Erap, l'ente regionale abitazione pubblica. - racconta l'inquilino - Le finestre erano rotte e malandate, le porte da cambiare, gli intonaci da rifare e, di fronte a questa situazione di precarietà, mi sono rimboccato le maniche ed ho provveduto a sistemare l'abitazione per renderla vivibile. Dalla cantina, inoltre, proveniva un odore nauseante, al limite della decenza, per non parlare delle condizioni igienico sanitarie e la situazione di alcuni appartamenti sfitti ed abbandonati lasciati in pessime condizioni e pieni di accumuli di rifiuti. Ho telefonato all'Erap tante volte ma niente. Ho avvisato anche i vigili di Matelica e alla fine, mi sono recato dall'ex sindaco Paolo Sparvoli. Grazie a quest'ultimo la situazione è rientrata, in parte, nella normalità perché si è attivato affinché il pessimo odore proveniente da una delle cantine venisse eliminato”. Ma i problemi non sono finiti qui. “Nel 2012 degli sconosciuti hanno occupato abusivamente un appartamento libero e subito ho segnalato la vicenda all'Erap. Nel gennaio 2014, inoltre, a causa del vetro di una finestra rotta di un bagno, si è verificata l'intrusione di altri sconosciuti all'interno di un appartamento al piano terra abbandonato. Entravano ed uscivano liberamente e ci dormivano pure, mettendo a rischio l'incolumità delle persone che vivono in questo condominio. - continua a raccontare l'inquilino -. Ho avvisato subito della situazione i vigili urbani ed i carabinieri perché io e la mia famiglia avevamo paura. In cantina ho trovato persino i topi ed ho dovuto fare la derattizzazione. Dopo i topi si sono formati i bigattini che si sono mutati in mosche con una conseguente puzza proveniente dalle cantine e dagli appartamenti. Ho subito segnalato il fatto alla Asur che ha fatto un sopralluogo nelle cantine e ha stilato un rapporto. Il 24 settembre scorso mi giunge comunicazione da parte della Asur che ha avvisato l'Erap. Ma da parte dell'Erap ancora niente. - aggiunge indignato -. Nei giorni scorsi ho scritto una lettera all'Erap, attendo una risposta”.



Continua dunque la battaglia dell'inquilino che, non volendo lasciare nulla di intentato, l'11 novembre, si è recato in Comune dal sindaco Delpriori con tutta la documentazione. “Il sindaco mi ha detto che dovevo stare tranquillo e che avrebbero provveduto ma ad oggi, dopo 15 giorni ancora il silenzio. Tutti mi hanno ignorato. L'Erap nulla ha fatto per venirmi incontro, per ripristinare la finestra rotta dalla quale entravano gli sconosciuti, o per cambiare la serratura della porta. Pretendo solo di vivere umanamente e dignitosamente. Molti pensano che a vivere in una casa popolare siano solo persone che hanno dei problemi o dei disagi ma non è così”.



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