Sangue dalla reliquia della beata
Le clarisse: "Segno d'amore"

Sangue dalla reliquia della beata Le clarisse: "Segno d'amore"
3 Minuti di Lettura
Domenica 25 Maggio 2014, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 19:49

MATELICA - Non accenna a fermarsi il pellegrinaggio nel santuario della beata Mattia a Matelica dove da alcuni giorni la reliquia sanguina. La mano sinistra e i piedi della beata (fu proclamata tale nel 1765 da papa Clemente XIII) appaiono macchiati di scuro, tracce di 'umore sanguigno' secondo una perizia del 1972 dell'Istituto di Medicina legale dell' Università di Camerino. Un fenomeno documentato dalle cronache locali a partire dal 1536, che si è ripetuto nel 1902 e, appunto, nel 1972. I pellegrini parlano di un "miracolo", altri di "presagio negativo", mentre le clarisse, custodi della reliquia, affermano che questa "sudorazione sanguigna" è "la dimostrazione del grande amore della beata Mattia per la sua città natale".

La Beata Mattia, clarissa del monastero che oggi porta il suo nome, nacque a Matelica nel 1253 e nel 1270 entrò in monastero.

Nel 1319, dopo 46 anni come superiora del monastero, morì. Nel 1536, durante la seconda traslazione del corpo, si scoprì che le sue spoglie trasudavano una sorta di umore sanguigno, che venne asciugato dalle suore di allora con tele di lino. La stessa cosa avvenne nel 1758. Fu dichiarata beata nel 1765 dal pontefice Clemente XIII. Nel 1759 fu aperta l'urna e si vide che il corpo era intatto, i teli che ricoprivano le mani ed i piedi erano macchiati di sangue.

La certificazione di questo fenomeno in epoca moderna si è avuta il 13 settembre 1972, nelle analisi effettuate dall'istituto di Medicina Legale dell'Università di Camerino che, a seguito di indagini ematologiche su cinque reperti intrisi di umore così si pronunciò: "Le macchie presenti in tutti i cinque reperti sono certamente costituite di sangue, piuttosto invecchiato". Nel 2009 è stato attivato il processo per la sua santificazione e, dopo la trasmissione degli atti della Beata al Vaticano, si è concluso l'iter procedurale. Ora si attende la sua santificazione.

Nel corso dei secoli sono state raccolte diverse testimonianze sui presunti miracoli operati dalla suora. Nel 1397, un uomo condannato a morte la pregò e riuscì ad uscire di prigione, diverse persone che la pregarono riuscirono a guarire miracolosamente. Una bambina che a 18 mesi non sapeva ancora parlare, iniziò a dire parole, con alcune decine di prodigi raccolti nel corso dei secoli. Tra i miracoli recenti la guarigione dal cancro nel 1941 di un uomo di Arcevia, nel 1955 di una donna di Matelica, di un medico napoletano e nel 1986 di un bambino affetto da paresi ostetrica.

Nella giornata di ieri sono iniziate le verifiche e gli accertamenti per monitorare il fenomeno nel corso del tempo. Centinaia di fedeli, anche di paesi limitrofi nella giornata di ieri hanno raggiunto la Chiesa dove si trovano i resti della clarissa tra incredulità e stupore. In molti gridavano al "miracolo". Il sindaco Paolo Sparvoli, nel pomeriggio di ieri ha attivato una sottoscrizione cittadina per accelerare il processo di santificazione della Beata Mattia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA