Il neo vescovo si insedia
​citando la Concordia

Il neo vescovo si insedia ​citando la Concordia
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Domenica 27 Luglio 2014, 21:17 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 17:41

M​ACERATA - Con le “mani tese al prossimo”, don Nazzareno Marconi fa il suo ingresso in diocesi, avvolgendo la citt: Voglio essere il vescovo di tutti, far questo e non altro, ad ognuno il suo mestiere. Così il nuovo pastore oggi pomeriggio si presentato alla comunità di fedeli, celebrando la sua prima messa nella nuova veste, dopo l’ordinazione, avvenuta due settimane fa, a Città di Castello, paese che gli ha dato i natali.

Il vescovo ha bussato alle porte del Duomo, come gesto simbolico del “passaggio pastorale” con monsignor Claudio Giuliodori, che è oggi assistente ecclesiastico dell’Università cattolica del Sacro Cuore.

Ecco le parole di don Nazzareno: «Carissimo popolo di questa terra, ringrazio per la calorosa accoglienza e saluto la città di Macerata con particolare

affetto per il suo titolo di Civitas Mariae». Poi un richiamo simbolico alla vicenda della Concordia:

«La Concordia - ha detto - è paragonabile all'Italia: è finita sugli scogli, e di brutto. Per la Concordia era facile dire è stato uno solo che ha sbagliato tutto. Ma non è così. Infatti ha finito di essere “concordia” per diventare “discordia”. Ma gli italiani sono quelli che con fatica, sacrificio e professionalità hanno tirato su la nave, l'hanno atta navigare e ora se la smontano. Se smettiamo di litigare, l'Italia può camminare e andare lontano».

Ad accogliere il vescovo anche il presidente della Regione Gian Mario Spacca, quello della Provincia Antonio Pettinari e il sindaco Romano Carancini, oltre al vescovo emerito monisgnor Giuliodori e Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello.

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