Il procuratore sul delitto Sarchiè
"E' necessaria la cautela"

MACERATA - Il punto delle indagini sul delitto Sarchi�, tra indagati che preferiscono non parlare (escluso Seminara) e esami di laboratorio. A dire la sua è il procuratore capo Giovanni Giorgio. Iniziando proprio dall'interrogativo che l'opinione pubblica si pone: come mai finora nessun arresto per l'omicidio Sarchiè? “Le misure cautelare si chiedono - afferma - quando si ritengono raggiunti gravi indizi di reità. Del resto l'ipotesi prospettabile, per chi ha commesso un omicidio, è l'ergastolo. Dunque la cautela è quanto mai doverosa. Nella mia carriera ho imparato che la cautela in casi così gravi è necessaria. Questo, però, non vuol dire che siamo inerti. Le indagini vanno avanti senza sosta e si concluderanno appena possibile. Siamo in presenza di un fatto gravissimo. E' chiaro che i parenti di Sarchiè e la stessa opinione pubblica attendano dal mio ufficio risposte. Che saranno ravvicinate”.



Fatta eccezione per Seminara nessuno degli indagati ha parlato con la Procura. “Prendo atto che gli indagati si sono avvalsi, per il momento, della facoltà di non rispondere - ha proseguito Giorgio -. Adesso entreremo nella fase degli accertamenti tecnici, sin da lunedì prossimo. Accertamenti ripetibili senza contraddittorio per le parti e altri irripetibili, salvo che qualche indagato non sollevi lunedì riserva di incidente probatorio come la legge prevede”.



Il lavoro della Procura verrà seguito nei prossimi giorni dalla dottoressa Ciccioli. “Stiamo esaminando gli atti acquisiti - ha concluso il procuratore Giorgio - che sono moltissimi. Dovrà essere esaminato il materiale informatico acquisito tramite l'esperto nominato. Attendiamo anche esiti importanti per l'indagine dagli accertamenti tecnici sul materiale documentale in nostro possesso. Insomma lo sforzo è quello di concludere le indagini quanto prima possibile”.



Leggi Corriere Adriatico per tre mesi a soli 9.99€ - Clicca qui per la PROMO