MACERATA - L’Asur Marche dovr risarcire per oltre 30.000 euro una giovane madre.
La donna, suo malgrado, si è trovata a convivere per sei mesi con una massa tumorale, asportata definitivamente solo dopo il secondo intervento chirurgico. Un risarcimento esemplare, disposto dal giudice del Tribunale civile di Ancona, a seguito della richiesta di condanna per responsabilità civile aggravata presentata dal legale della donna, l'avvocato Fabio Sargenti di Camerino. Ma andiamo per ordine: nel 2007 la donna, una camerte all’epoca dei fatti poco più che trentenne, si sottopone ad una ecografia del seno presso l’ospedale cittadino. La radiologa in servizio identifica subito una formazione e prescrive ulteriori accertamenti alla giovane madre. Ed è da questi ulteriori esami che la donna scopre di convivere con una piccola formazione tumorale. Immediatamente si sottopone ad una visita specialistica ad Ancona e da qui viene indirizzata verso l’ospedale di Loreto per un intervento chirurgico. La formazione sembrava essere stata scoperta in tempo e con l’operazione tutto si sarebbe risolto in tempi rapidi.
Tutto sembrava essere andato per il meglio, compresi gli accertamenti post operatori. Ma la giovane camerte, dopo sette mesi dall’intervento, si sottopone ad una nuova ecografia a Camerino e, nel corso dell’esame, il medico radiologo scopre che la formazione tumorale è ancora lì, nello stesso identico punto in cui era stata diagnosticata sette mesi prima, ma questa volta di dimensioni più grandi. A quel punto diventa evidente che l’intervento chirurgico non era andato come si era creduto e che qualcosa era andato storto nella sala operatoria dell’ospedale di Loreto. E’ a questo punto che la giovane madre si rivolge all’avvocato Fabio Sargenti, che ha ottenuto il risarcimento.
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