"Ho fatto arrestare gli estorsori
Adesso sono tornato a vivere"

"Ho fatto arrestare gli estorsori Adesso sono tornato a vivere"
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Martedì 1 Aprile 2014, 18:16 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 22:07
CIVITANOVA - “Voglio dire che amo l’Italia. Mi tornata la voglia di vivere, dopo mesi di minacce e violenze. Adesso posso dire di essere davvero sereno: e tutto questo lo devo alla polizia di Civitanova”. A parlare, con gli occhi lucidi per l'emozione e l'accento un po’ incerto, è Hu Jianbo, il giovane cinese, vittima insieme alla sua compagna, di cinque connazionali. Una brutta storia di violenza, minacce gravi, continue e consistenti richieste di denaro, denunciata lo scorso gennaio. Quindi le indagini serrate della polizia di Civitanova, dirette dal dirigente Roberto Malvestuto e coordinate dal procuratore capo Giovanni Giorgio. Uno sforzo congiunto che ha portato allo spettacolare blitz di alcuni giorni fa, in un locale della zona commerciale di via Einaudi: al passaggio della busta rossa con dentro il denaro estorto ai due, gli agenti in borghese sono sbucati dai negozi del centro commerciale Megauno e hanno bloccato i cinque cinesi, tra cui una donna, tutti tra i 34 e i 40 anni. Gli aguzzini sono finiti in manette, subito condotti nel carcere di Camerino: praticamente, l'epilogo di un incubo per il giovane perito elettronico e la sua fidanzata.

La coppia di cinesi gestisce nella zona di via Einaudi un'attività commerciale: tra l'altro, a finire nel mirino dei malviventi era stato, prima di tutto, il negozio. “Tutto è iniziato lo scorso maggio: venivano lì, spaccavano le vetrine, danneggiavano la nostra merce e ci minacciavano”, ricorda con amarezza il giovane cinese. Poi le aggressioni, le botte, fino a un episodio di abusi: la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha portato alla denuncia. “Il nostro calvario è durato molti mesi - racconta l'uomo -, poi ho parlato a lungo con la mia compagna e, insieme, abbiamo deciso di sporgere denuncia contro chi ha seminato il terrore e la paura nelle nostre vite. Ci sentiamo anche cittadini italiani: è quindi nostro dovere combattere contro chi delinque in Italia”. Quando pronuncia queste parole, gli occhi del giovane Hu Jianbo si riempiono di orgoglio: sa bene di aver fatto la cosa giusta. “Non è la criminalità che deve avere la meglio in questo bel Paese”.
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