Tolentino, carabiniere ucciso
Il Pm porta in aula la mitraglietta

Tolentino, carabiniere ucciso Il Pm porta in aula la mitraglietta
1 Minuto di Lettura
Domenica 2 Agosto 2015, 21:35 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 20:03
TOLENTINO - Il Pm porta in aula davanti al giudice la mitraglietta che ha ucciso il carabiniere Emanuele Lucentini. Da una mitraglietta M12 non può partire un colpo accidentale: per sostenere questa tesi, Michela Petrini, pubblico ministero titolare dell’inchiesta sulla morte dell’appuntato scelto Emanuele Lucentini, ha chiesto di portare in aula l’arma con cui il militare è stato ucciso o un modello assolutamente identico. In carcere, accusato di omicidio volontario, c’è il collega di Lucentini, Emanuele Armeni. Oggi la Procura, per evitare che il tribunale del riesame possa rimettere in libertà l’indagato, ha chiesto così di poter portare in aula l'arma. “Nella versione M12 S2” spiega il consulente della Procura “si è provveduto ad inserire un sistema di sicurezza realizzato per impedire che un eventuale rilascio accidentale del tiretto armamento durante l’operazione di armamento dell’arma possa generare uno sparo accidentale”. Inoltre, “all'interno del tiretto di armamento è ricavato un dente che, in caso di rilascio accidentale del tiretto stesso, va ad innestarsi su risalti realizzati lungo il castello dell’arma". La ricostruzione dei fatti fornita finora da Armeni viene considerata inattendibile dalla procura, tanto che il Gip nell’ordinanza di arresto del militare umbro sottolinea che “la spiegazione dell’indagato, oltre che illogica, risulta contraria ad ogni regola fisica”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA