Un coro di critiche contro i tagli
"Giù le mani dalla sede Inps di Fermo"

Un coro di critiche contro i tagli "Giù le mani dalla sede Inps di Fermo"
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Venerdì 3 Ottobre 2014, 22:34 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 11:37
FERMO - Gi le mani dall'Inps di Fermo. Una delle sedi pi produttive rischia drastici tagli. “La promessa di valutare bene il da farsi da parte della Direzione generale l’ho ottenuta. Ma non prometto niente su cosa accadrà”. Una timida rassicurazione quella che ha portato il direttore generale dell’Inps Marche Giorgio Fiorino, intervenuto ieri mattina nel corso dell’assemblea convocata dalla Cisl presso la propria sede fermana per scongiurare i ventilati tagli al presidio fermano dell’ente previdenziale. Un ufficio già nato sotto organico, con una sessantina di dipendenti a fronte degli almeno ottanta richiesti e che ora rischia di perderne almeno altri venti.

Alla mobilitazione organizzata dal segretario regionale della Cisl Funzione Pubblica Giuseppe Donati, si sono aggiunti i massimi rappresentanti della politica fermana: l’onorevole Paolo Petrini, il presidente di Unioncamere Marche Graziano Di Battista, il presidente della Provincia Fabrizio Cesetti, il consigliere provinciale Amato Mercuri, il vicesindaco Matteo Silenzi, il consigliere comunale Luciano Romanella.

“Un taglio del genere è pesante in una sede di soli sessanta dipendenti - ha spiegato Donati - specie in una sede, quella fermana, ai vertici nazionali per produttività. Chiediamo più attenzione, non si può tagliare linearmente a livello nazionale senza tener conto delle specificità di alcune situazioni come questa. La ricaduta, poi, è sui servizi offerti ai cittadini e alle impresa”. “E' a rischio l’operatività della sede tutta - ha lanciato l’allarme il coordinatore regionale di Cisl Marche Francesco Todaro - i lavoratori in questione sono ormai perfettamente integrati, hanno dato un contributo fondamentale a far diventare Inps Marche la prima d’Italia per rendimento. Troppo spesso si parla di fannulloni e impiego pubblico che non funziona. Poi ci si trova davanti a situazioni come questa e si smantellano uffici che funzionano. Lancio una provocazione: si vuole favorire il privato? Ma il pubblico è una garanzia di equità. Noi faremo quanto in nostro potere per mantenere l’Inps in condizioni ottimali”.

Il direttore regionale dell’Inps Fiorino, affiancato da quello della sede di Fermo Mario Riccio, ha esposto le criticità della situazione schierandosi al fianco dei lavoratori contro questa riforma che taglia, a livello nazionale, tremila posti di lavoro all’interno dell’istituto previdenziale. “Inps Marche eroga 5 miliardi di euro l’anno e ne gestisce altrettanti in entrata - ha evidenziato Fiorino - personalmente, ho chiesto di valutare con attenzione la situazione di Fermo, visto che la sede è già sotto organico. Quando si deve tagliare si può fare in due modi: o con la mobilità forzosa o spostando le pratiche. Nel primo, personalmente, non credo, perché è difficile e si crea scontento tra i lavoratori. Allora, con il secondo, alleggeriamo il carico affidando le mansioni ad altri uffici. Non è la soluzione ottimale, spero che non si arrivi a questo. Ma garantisco che il presidio fermano non si tocca”.
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