Una Summerschool
in sociologia del diritto

Una Summerschool in sociologia del diritto
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Martedì 26 Agosto 2014, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 12:34
FERMO - Constitutionalisms and legal cultures il titolo della Summerschool in “Sociologia del diritto” che ha preso avvio luned a Fermo. L’evento, organizzato dal Prof. Alberto Febbrajo dell’Università di Macerata, è giunto alla quinta edizione e di anno in anno ha visto aumentare la presenza di prestigiosi professori e giovani ricercatori, provenienti da università di vari paesi europei ed extraeuropei. Fra essi: Denis Galligan (University of Oxford), Alfons Bora (Università di Bielefeld), Adam Czarnota (Istituto Internazionale di Sociologia del Diritto di Onati), Gorm Harste (Università di Aarhus), Håkan Hydén (Università di Lund), Bogdan Iancu (University di Bucharest, Cesare Pinelli (Università La Sapienza di Roma), Grazyna Skapska (Università di Jagiellonian), Daniel Smilov (Università di Sofia).

La Summerschool si articola in cinque giornate, dal 25 al 29 agosto, si svolge presso lo Xenodochium College, e costituisce uno stimolante viaggio nel costituzionalismo. Si parte dalle radici teoriche della tradizione per giungere ad affrontare tematiche di coinvolgente attualità, attraverso un’analisi comparata affrontata con prospettiva sociologica. I diversi contributi favoriscono una riflessione che si arricchisce della dialettica fra punti di vista che scaturiscono da scuole di pensiero e realtà territoriali diversificate. Uno spazio pluralistico che costituisce una preziosa occasione per comprendere e interpretare l’attuale crisi che stanno attraversando i sistemi politici, non solo in Italia.

La Summerschool segue il Symposium organizzato dall’Università di Oxford, che si è svolto nello stesso luogo nella settimana dal 18 al 22 agosto. La ricerca giuridica ha inoltre incontrato, durante questo Symposium, la letteratura inglese, alternando alle relazioni accademiche e al dibattito scientifico momenti di lettura e riflessione sui testi di Shakespeare.

Due settimane che vedono dunque l’estate fermana impegnata per la cultura e l’alta formazione internazionale, strumenti di crescita e dialogo per affrontare consapevolmente il futuro.




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