Il voto palese non tradisce il sindaco
Ma la Brambatti è rimandata a settembre

Il voto palese non tradisce il sindaco Ma la Brambatti è rimandata a settembre
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Lunedì 28 Luglio 2014, 23:25 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 11:06
FERMO - Il voto palese non tradisce Brambatti. Ma la sfiducia rinviata... a settembre. Si è chiuso a notte fonda il consiglio comunale che doveva votare la mozione di sfiducia al sindaco Nella Brambatti sottoscritta da tutta l'opposizione. La maggioranza, anche visto lo scrutinio palese, aveva i numeri per passare indenne l'esame e pensare al bilancio da votare oggi. Ma tra gli scranni di Palazzo dei Priori tutti hanno manifestato malumori, anche in maggioranza, e serpeggia l'impressione che, scampato il pericolo, la rinnovata fiducia al primo cittadino sia a tempo, nonostante le rassicurazioni del Pd ("il nostro termine è il 2016", ha dichiarato il segretario comunale Manolo Bagalini). Dibattito serrato e momenti di tensione già prima della seduta con Ficcadenti fuori dalla sala ad esporre lo striscione con scritto #FermaNella e il presidente del consiglio Vallasciani a far intervenire i vigili urbani per rimuoverlo.

"Vi siete accorti che la città aspetta un cambiamento? - si chiedeva Nello Raccichini presentando la mozione - c'è un unico modo per farlo: votare sì alla mozione e richiamare gli elettori al voto. Potremmo non avere i numeri. Ma dovremmo smettere di fare politica per questo? Voi avete la forza bruta dei numeri. Ma vi invito all'onestà intellettuale per dare seguito alle tante proteste che anche voi avete fatto. Già sono pronte strategie elettorali per il dopo".

Luciano Romanella si è rivolto direttamente al sindaco decretandone addirittura la sua fine politica ormai prossima. "Ti hanno condannato a morte, per ora si prende tempo in vista delle provinciali - ha tuonato il leader del Movimento civico Pro Territorio - sei una persona onesta, corretta e preparata, ma non adatta a fare il sindaco. Resta da vedere quando faranno l'iniezione letale". Il Pd ha rassicurato la Brambatti, ma ha invocato un cambio di passo. "Sarei ipocrita a dire che l'amministrazione sta facendo quello che ci aspettavamo all'inizio - ha detto il segretario provinciale del Pd Nicolai - ma non si aiuta così una città a rialzarsi. Se vogliamo Fermo come punto di riferimento dobbiamo dargli rappresentanza. Noi vogliamo che l'amministrazione cammini, sono evidenti le difficoltà. Errori sono stati fatti, io mea culpa lo faccio. La fiducia è sì condizionata, ma al miglioramento della situazione, non a tempo".

"Faccio fatica a capire il senso di questa mozione - ha detto il capogruppo del Pd Daniele Colò - servono 17 voti, bene che vi vada ce ne sono 15. Ci vorrebbe il classico ribaltone, ma non credo ci sarà. Anche fosse: non sarebbe stato più sensato votare contro il bilancio? A cosa serve se non a perdere tempo e a fare il solito teatrino? Nella mozione non c'è nulla di costruttivo. Spero questa sia solo una brutta parentesi e da domani si continui a lavorare nel rispetto dei ruoli".

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