Sindaco e vice, continua
il botta e risposta epistolare

Sindaco e vice, continua il botta e risposta epistolare
2 Minuti di Lettura
Martedì 11 Marzo 2014, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 19:49
FERMO - Il teatrino continua. Continua il frenetico e singolare scambio epistolare tra sindaco e vice sindaco di Fermo. Che non si parlano e non si vedono da quasi due settimane. Quindici giorni in cui tra loro sono scorsi per fiumi di inchiostro.

Oggi Francesco Trasatti non si è presentato in giunta preferendo affidarsi, ancora una volta, a carta e penna. Nella lettera inviata ai giornali, Trasatti prova a fare chiarezza riassumendo l’accaduto in otto punti. Eccoli: “Uno: nonostante fossero risapute le mie differenze col Sindaco in merito a obiettivi e modalità operative dell'Amministrazione, ho sempre tenuto distinti e distanti gli sfoghi personali e riservati dalle posizioni politiche ufficiali. Due: per questo ho inviato una mail riservata indirizzata al sindaco, alla giunta e alla segretaria generale indicando, in linguaggio familiare, i miei più recenti motivi di scontento. Tre: la mail, come riportato dal Corriere Adriatico, finisce sul tavolo di alcuni dipendenti. Per mano di chi? Perchè? Quattro: il sindaco risponde alla mia mail riservata citandone ampi stralci decontestualizzati in una risposta protocollata e, quindi, pubblica, che infatti viene ripresa dalla stampa. In questa nota protocollata mi si pongono delle domande. Cinque: per correttezza, rispondo al protocollo del Sindaco con una lettera, anch'essa protocollata, che scelgo di non inviare alla stampa, sempre per mantenere un profilo correttamente istituzionale. Vista la natura dell'atto, la lettera è più formale. Nella lettera chiedo un incontro con il sindaco, nel più breve tempo possibile, alla presenza di esponenti del mio partito. Sette: a tutt'oggi non ho ricevuto alcuna risposta dal sindaco, se non indirettamente con le dichiarazioni da lei fatte alla stampa, in cui si confonde una riunione di Giunta con l'incontro da me richiesto. Otto: per quanto riguarda il mio post su Facebook ognuno è libero di interpretarlo come crede. Da parte mia significa che un periodo segnato da una mia eccessiva remissività è definitivamente finito”. Poi le conclusioni: “Non parteciperò alla Giunta, essendo chiaro che lego ogni ipotesi relativa alla mia prosecuzione o meno con questa amministrazione proprio al colloquio che sto aspettando. Visti i gravi e a mio avviso difficilmente recuperabili problemi di merito e di metodo che si sono creati, dovrebbe essere evidente a chicchessia che non si tratta di risolvere fatti personali”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA