Porto San Giorgio, tragedia in mare
La Procura indaga, gommone sequestrato

Porto San Giorgio, tragedia in mare La Procura indaga, gommone sequestrato
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Domenica 5 Luglio 2015, 21:11 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 06:44
PORTO SAN GIORGIO - Tragedia in mare al largo della costa sangiorgese. Il 63enne Mario Pagliaccia, originario di Terni, infatti, ieri mattina ha perso la vita mentre era impegnato in un'escursione in mare insieme a un amico, D.V. anche lui umbro, di 57 anni.













Un decesso dalla dinamica tutta da chiarire e su cui, infatti, la procura ha aperto un fascicolo. La Capitaneria di porto, invece, si sta occupando dell'inchiesta amministrativa per stabilire le cause del drammatico evento. Per avere risposte certe, oltre alla testimonianza del superstite, salvatosi per miracolo, bisognerà attendere l'esito dell'esame autoptico e il pronunciamento della magistratura al riguardo. Da chiarire anche come Pagliaccia si sia procurato delle vistose ferite alle gambe: alcuni tagli sull'arto sinistro e un profondo squarcio sulla coscia destra, forse da imputare all'elica del fuoribordo. Il gommone, infatti, anche quando i due villeggianti erano in acqua, avrebbe proseguito la sua corsa in un movimento circolare. Il mezzo è stato recuperato dalla Guardia costiera e posto sotto sequestro. E una volta tirato a secco, sull'elica sono stati rinvenuti dei brandelli di stoffa, forse di un costume. Non si esclude quindi che Pagliaccia possa essere stato travolto dal natante. Tutti elementi che la magistratura sta vagliando per fare luce sulla scomparsa del 63enne ternano.





L'uomo era arrivato nei giorni scorsi nel Fermano, più precisamente al camping Spinnaker, per trascorrere le vacanze con la famiglia. E ieri mattina, intorno alle ore 10, è partito insieme al conterraneo per un'escursione a bordo di un gommone Zodiac Futura, un natante di 4 metri di quelli utilizzati proprio per delle passeggiate tra le onde. I due uomini, saliti a bordo, hanno preso il largo direzione nord. Poi, però, arrivati all'altezza del porto turistico sangiorgese, quando si trovavano a circa un miglio di distanza dalla costa, si è consumata la tragedia. Il compagno di viaggio, tra mille stenti, è riuscito a rimanere a galla. Per Pagliaccia, invece, non c'è stato nulla da fare. I due naufraghi sono stati soccorsi da una barca a vela di passaggio da cui è partito anche l'sos.



E infatti in men che non si dica la macchina dei soccorsi, con il personale del Circomare, l'equipaggio della motovedetta Cp538 capitanata da Cosimo Carbone, la Protezione civile con il gommone Picchio 1 e la Croce azzurra, si è attivata immediatamente. Il personale medico del Cisom a bordo del Picchio 1 ha trovato Pagliaccia in stato di incoscienza. E quando la Capitaneria ha accompagnato sul luogo dell'incidente il personale del 118, ai sanitari non è restato altro da fare che costatare il decesso. Il corpo è stato così trasferito sulla banchina "grandi yacht". Lì è stato visionato dal medico legale per poi essere trasferito dalle onoranze funebri Ferri alla camera mortuaria di Fermo. E, con ogni probabilità, nelle prossime ore verrà sottoposto a ispezione cadaverica.





Nel frattempo D.V. è stato ascoltato dalla Capitaneria di porto. Una deposizione, la sua, che sicuramente sarà utile a ricostruire l'accaduto.

Sul molo "grandi yacht" sono arrivati anche i familiari di Pagliaccia. Una scena straziante, con la moglie del ternano che, alla vista del marito, non ha retto e ha anche accusato un malore. La donna è stata soccorsa dalla Croce azzurra e dal Circomare. Davvero difficile per lei e per i suoi cari darsi una spiegazione per una vacanza che, tra i flutti dell'Adriatico, si è trasformata in tragedia.
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