Mons. Albanesi a Bergoglio
"Riformare la Chiesa"

Mons. Albanesi a Bergoglio "Riformare la Chiesa"
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Mercoledì 17 Settembre 2014, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 12:06
ROMA - Una proposta di riforma della Chiesa reale, concreta, decisa.



È quella che mons. Vinicio Albanesi sottopone direttamente all'attenzione di papa Francesco con il suo nuovo libro dal titolo evocativo: "Il sogno di una Chiesa diversa".



"Non sono più sufficienti i richiami personali all' umiltà e al servizio di chi ha responsabilità nella Chiesa - scrive il sacerdote -. L'impalcatura dell'organizzazione ecclesiale va riformata: con umiltà e coraggio, appellando agli insegnamenti evangelici. Non solo le persone debbono essere evangeliche, ma anche l'organizzazione".



In un centinaio di pagine mons. Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco che si definisce "canonista di periferia" e "parroco di campagna", sintetizza la sua proposta di riforma ecclesiale: codificare nero su bianco nel Diritto canonico un maggiore coinvolgimento dei laici e di tutto il popolo dei credenti nei ruoli di responsabilità. Da "prete di confine" il sacerdote, nel libro, si rivolge a Bergoglio chiamandolo "Carissimo Padre" e indirizzandogli "un contributo aperto e sincero, senza la paura di obiezioni che sorgono spesso da attenzioni a carriere accademiche o ecclesiastiche".



Perché "i cristiani sono cambiati: occorre ascoltarli e lasciarsi guidare dal senso della fede che loro vivono. Così è avvenuto nella storia. Non possiamo tirarci indietro". Quindi mons. Albanesi auspica che il Papa "possa mettere mano al rinnovamento dello schema strutturale dell'organizzazione della Chiesa". Con un accorato appello: "Non abbia timore di resistenze e obiezioni. Le posso assicurare che una riforma è desiderata dai fedeli laici, dai presbiteri, dai vescovi".



Che chiedono meno "clericalismo, maschilismo e autoritarismo" nel diritto ecclesiastico. Il libro "Il sogno di una Chiesa diversa", edito da Ancora, sarà presentato sabato alle 18.30 presso la Comunità di Capodarco di Fermo.



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