"Mio figlio autistico
​escluso dalla recita"

Una foto d'archivio di una recita di Natale
Una foto d'archivio di una recita di Natale
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Domenica 4 Gennaio 2015, 20:49 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 12:58
​MONTE GIBERTO - Sconcerto e indignazione.



E’ con queste parole che Roberto Borri, papà di un bambino disabile che frequenta la scuola materna di Monte Giberto, sintetizza il suo stato d’animo alla luce di quanto avvenuto per la recita di Natale dove “mio figlio Alessandro (autistico) è stato discriminato ed escluso dalla preparazione e dallo svolgimento dell'evento. E per il secondo anno consecutivo! In barba ad ogni diritto soggettivo, costituzionalmente e legislativamente garantito, all'istruzione ed all'integrazione scolastica dei disabili”, racconta papà Roberto.



La storia, raccolta in una lunga lettera-sfogo inviata alla stampa, comincia con un istituto scolastico comprensivo (quello di Petritoli) che lo scorso anno assegna “vergognosamente sette ore di "sostegno" ad un bambino con grave handicap (invalidità certificata 100%) per poi precipitosamente e miracolosamente correggersi alzandole a 12 ed infine arrendersi assegnandone 25 a seguito di una sentenza del Tar che, a seguito della nostra denuncia, si è pronunciato in favore del nostro ricorso - spiega Borri - . Da allora il bambino ha avuto la bellezza di quattro insegnanti di sostegno diverse che si sono avvicendate (quando una delle principali necessità sarebbe quella di averne solo e sempre una e la stessa che lo segua nel suo percorso di recupero). Bene, tanto lo scorso anno che quest'anno nessuna delle insegnanti, di ruolo o di sostegno, si è sentita in dovere, con l'applicazione e la buona volontà che gli sono richieste e malgrado le sollecitazioni ed i suggerimenti della neuropsichiatra dell'istituto Montessori, riconosciuto dallo Stato, che segue il bambino e coordina il gruppo che segue il suo percorso scolastico e riabilitativo, di trovare un piccolo ruolo a mio figlio che gli permettesse di partecipare alle recite insieme agli altri alunni della scuola dell'infanzia di Monte Giberto. Negandogli un sorriso, un momento di divertimento, magari un ricordo, certamente un'occasione utile per la sua crescita”. Seguendo il percorso di papà Roberto “non gli hanno fatto fare nessuna prova, nessun tentativo di inserirlo o farlo partecipare anche solo per una piccola canzoncina, un girotondo, un piccolo “cameo”, malgrado settimane e settimane di preparativi. Semplicemente non è esistito, non ci hanno nemmeno provato. Poi, 4-5 giorni prima del tanto lodato evento, una delle insegnanti mi chiede testualmente "ma Alessandro viene alla recita?".... Vergognoso! E in quale forma? A che titolo? Questa sarebbe la scuola del sostegno ai disabili, dell'integrazione, dell'inclusione? Dove sono le competenze, la buona volontà, la solidarietà, l'umanità ed il dovere di educare? Che fine hanno fatto le linee guida sull'integrazione scolastica? Con questa ignoranza, questa incapacità, questa insensibilità e questa negligenza ci si stupisce poi se le scuole italiane sono agli ultimi posti delle classifiche internazionali per la qualità, la preparazione e la formazione del personale docente malgrado un sistema educativo, sulla carta, moderno, qualificato ed inclusivo? Io credo nel sistema educativo, nella sua funzione, nelle sue potenzialità e credo nella scuola della Legge104.. ma se questi sono gli insegnanti... viene voglia di tenere i propri figli a casa o in qualche scuola speciale ad imparare qualcosa! Non fa nulla se questa mia lettera cadrà nel vuoto. Io mi indigno e protesto e mi batto perché lo devo a mio figlio e perché spero che un giorno sarà orgoglioso del suo papà, che ha creduto in lui e si è battuto per dargli un'opportunità. Per lui e per tanti altri nella sua stessa condizione che subiscono ingiustizie, discriminazioni ed offese simili da chi invece avrebbe il dovere di aiutarli”.



Su questa vicenda sarebbe importante ascoltare anche la voce della scuola. Complice il periodo di festività non è stato possibile raccogliere il punto di vista del dirigente. Che rientra mercoledì.



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