Metanodotto a Luce, Comune in allarme
Il progetto è davvero imponente

Metanodotto a Luce, Comune in allarme Il progetto è davvero imponente
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Venerdì 21 Novembre 2014, 21:53 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 07:58
SANT'ELPIDIO A MARE - Svelato il mistero, il progetto che teneva sotto controllo il Comune era datato. Svelato il mistero, e in tempo.

Il Comune è stato tradito da un progetto di Via già ottenuto, guardava quindi le carte riferite a quell’epoca, il 2011, mentre noi di Corriere Adriatico invece avevamo sotto gli occhi quelle attuali (che sono ben diverse). E l’altro ieri l’assessore Marcello Diomedi al termine di una full immersion durata due giorni, preso visione delle nuove carte solo per poco non è saltato sulla sedia e con estrema correttezza ci ha avvertiti per telefono. “Il nuovo progetto è sostanzialmente diverso da quello che aveva ottenuto i permessi, come si fa a considerarlo praticamente uguale o solo una leggera modifica?” gli è scappato. L’assessore diomedi ha subito messo in atto quello che era stato chiesto, una serie di osservazioni che saranno, e in tempo, spedite al mittente. La centrale alla Fornace a Luce se si farà dovrà assumere nuovi pareri, passare al vaglio del Comune e tante altre cose ancora (impatto ambientale e pratica paesaggistica). Si tratta del mega metanodotto Abruzzo-Marche che approderà a Luce (da non confondersi con l’impianto di Palazzo Moroni sempre a Luce).

Il Comune nei giorni scorsi aveva ridimensionato quello che da parte del giornale era sta stato considerato, anche se modesto, ma sempre uno scoop: Altro che centrale di 300 mettri quadrati con un casotto di 20, a Luce arriverà un tubo da mezzo metro di diametro pieno di gas a pressione, ad accoglierlo una centrale sparsa su 2 mila metri quadrati con recinzione altra tre metri e una colonna di sfiato alta otto, le case, per finiere, distanti poco più di trenta metri. In effetti il divario tra quello che sosteneva il Comune e quello che invece sosteneva Corriere Adriatico supportato da alcune informazioni precise era molto diverso. Ed ora, svelato l’arcano, ora che fare? Diomedi, che è duro a smuovere ma serio, affila le armi, ha promesso impegno totale sempre che... la giunta non cada prima.



LA STRATEGIA

“Il nuovo progetto è sostanzialmente diverso da quello che avevamo visto e che nel 2011 aveva ottenuto la Via. Servono quindi secondo noi nuovo impatto ambientale e pratica paesaggistica”. Dichiarazione fuori dai denti quella di ieri e che nel gergo di Marcello Diomedi equivale ad una dichiarazione di guerra: “Faremo tutto il possibile per chiedere le giuste e nuove procedure, grazie al vostro articolo ce ne siamo accorti e ora ci muoveremo. La nuova conferenza dei servizi era prevista per il 16 dicembre”.



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