E' accaduto ad un ragazzo fermano all'epoca ventitreenne, che innamorato di una giovane diciasettenne ospitata presso una comunità d'accoglienza a Fano, ha cercato, di organizzarne la fuga, per poter poi scappare insieme. Il giovane, però, scoperto nel suo intento, è stato denunciato dall'educatrice del centro per tentata sottrazione consensuale di minore.
Martedi scorso il ragazzo, assistito dal suo avvocato di fiducia, Paolo Calcinaro, è stato, prosciolto dal Tribunale di Pesaro, perché il soggetto che fece la denuncia non era autorizzato a farlo, dato che in caso di minore a sporgere querela deve essere o un genitore, o il tutore o il legale rappresentante della Comunità. Il fatto risale al 2011. Quando la ragazza, per ragioni familiari è affidata ad una "TB"Comunità ed è costretta a trasferirsi in un paese vicino Fano. La giovane riesce però a far sapere dove si trova al suo innamorato, che grazie poi alla complicità di alcune compagne di camera, gli fa avere un cellulare con cui poter comunicare. I due iniziano cosi a progettare la fuga.
Tutto sembrava filare liscio, quando un'educatrice del centro, riceve una soffiata, scopre che la giovane ha un cellulare. Convoca la ragazza nel suo ufficio e la costringe a confessare. Sottopressione la giovane racconta del piano che avevano in mente e informa ingenuamente l'educatrice quando dovrà vedersi di nuovo con il fidanzato.
Il giovane ignaro di tutto, si reca all'incontro, ma al posto della sua amata trova ad aspettarlo i carabinieri che lo denunciano a piede libero per tentata sottrazione consensuale di minori, dato che gli viene ipotizzata anche la fuga di altre tre compagne della ragazza. Una storia che poteva avere dei pesanti risvolti per il giovane fermano, ma che si chiude nel migliore dei modi per la coppia.
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