Giudice assente, il processo
al medico rinviato di un anno

Giudice assente, il processo al medico rinviato di un anno
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Venerdì 27 Marzo 2015, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 12:15
FERMO - Ieri si sarebbe dovuto aprire il processo a carico del dirigente medico dell'Area vasta 4 di Fermo. Era accusato di truffa, falso ideologico, interruzione di pubblico di esercizio. Ma per via dell'assenza del giudice Cesare Marziali l'udienza è stata rinviata a marzo 2016. Secondo i carabinieri, che hanno svolto le indagini, l'uomo, residente del Fermano, si sarebbe recato al lavoro, timbrando il cartellino, per poi a volte allontanarsi dal suo ufficio per svolgere attività di altra natura.



Oltre alle consulenze private, presso tribunale o agenzia di assicurazione, sarebbe stato "pizzicato" a Macerata, dove si sarebbe recato per la vendita della propria auto. Da qui la denuncia al Tribunale, che ha emesso un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici nei confronti dello stesso. Subito dopo il rinvio a giudizio, l'uomo era stato sospeso dall'incarico, ma dopo due mesi il direttore sanitario ha deciso di reintegrarlo in attesa dell'esito del processo. Il sanitario ha sempre sostenuto di essere estraneo ai fatti a lui contestati, definendo le accuse a suo carico infondate.



Gli investigatori hanno tenuto d'occhio il dirigente per mesi, con tanto di book fotografico a testimonianza della condotta del dipendente. Questo caso era venuto a galla nel corso di una complessa e approfondita indagine che la compagnia dei carabinieri di Fermo lo scorso anno, aveva condotto nel distretto sanitario fermano al fine di tenere sotto controllo uno dei settori cardine della vita sociale del paese scosso negli ultimi anni da alcuni forti terremoti. Un paio di settimane prima, a finire nella rete degli investigatori era stata un'altra dirigente medico sanitaria dell'Area Vasta 4, operante nell'ex presidio ospedaliero di Porto San Giorgio.



La notizia fu ancor più eclatante perché in questo caso, dopo aver timbrato il cartellino, secondo gli inquirenti, in orario di lavoro si recava in beauty farm o a fare shopping o a seguire corsi d'inglese. Anche in questo caso i carabinieri erano riusciti a svelare i presunti trucchetti della dipendente pubblica, pedinandola durante la giornata lavorativa.
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