Fermo, calzature in vetrina con la fiera
Ma i dati sulle aziende sono allarmanti

FERMO - Opportunità, ottimismo, speranza e difficoltà sono le parole chiave dell'edizione numero 80 del Micam.



La fiera delle calzature è in programma a Milano Rho dal primo al 4 settembre: il distretto calzaturiero marchigiano sarà presente con 300 imprese su 1.440 totali.



Solitamente si preferisce ascoltare prima la brutta notizia e poi quella buona ed invece alla Camera di Commercio di Fermo, dove ieri mattina si è svolta la conferenza stampa di presentazione della manifestazione fieristica milanese, le brutte notizie arrivano alla fine.



E' un copione già visto, con l'Ad di Carifermo Alessandro Cohn che prende la parola per ultimo: "Secondo l'ultimo report Bankitalia per le Marche - dice - il 34% dei crediti è deteriorato. Un dato che sale al 42% se guardiamo solo le imprese.



"Un anno e mezzo fa il distretto Fermano andava bene rispetto agli altri, era forse il migliore ma oggi, causa anche la crisi della Russia, è il peggiore. Secondo i dati Carifermo, l'export verso questo Paese è sceso dal 30 al 50%. E' una follia aver applicato sanzioni economiche verso Mosca".



Il Micam è dunque un esame ma anche "un'opportunità per la scarpa made in Marche", come ha ricordato il viceprefetto Claudio Faloci. "Una manifestazione importante anche per tutto l'indotto", ha sottolineato Carlo Cipriani di Confindustria Macerata, ricordando tutte le imprese che lavorano a supporto del settore calzaturiero, a cominciare dai numerosi suolifici presenti nel distretto.



Il Micam non è solo scarpe ma è anche un'occasione per valorizzare e vendere il territorio. Per non fallire "occorre fare squadra, e da due anni ci stiamo impegnando su questo anche invitando a Milano i sindaci dei comuni del calzaturiero" ha osservato Nazzareno Di Chiara, presidente dell'Azienda speciale Fermo promuove.