Don Enzo: "Una festa
del patrono senza Santo"

Don Enzo: "Una festa del patrono senza Santo"
3 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Settembre 2014, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 18:18
SANT'ELPIDIO A MARE - "Si fa la festa del patrono, ma il santo non viene nominato nemmeno!". Dal pulpito della Perinsigne Collegiata, don Enzo Nicolini non è mai stato banale. Nelle sue omelie appassionate, spesso ha fatto accenni diretti alla società ed ai problemi concreti della comunità elpidiense. E ieri, proprio nei giorni in cui Papa Francesco ha spinto i Cristiani a non nascondersi, a tornare ad essere il sale della Terra, in occasione di una messa molto partecipata, in cui si celebravano ben 17 battesimi, non è stato da meno, attaccando senza mezzi termini il programma e la gestione dei festeggiamenti dell’amministrazione comunale in onore di S.Elpidio.

Diverse le cose che hanno lasciato perplesso il parroco, a partire dai manifesti delle celebrazioni. "Fino a qualche anno fa, c'era l'immagine di Sant'Elpidio a cavallo - ha tuonato don Enzo - ora non c'è più nemmeno il nome del santo, si parla solo di feste patronali. Ma chi, cosa festeggiamo? Non si sa. Abbiamo perso il senso autentico di questa celebrazione. Andate a Porto Sant'Elpidio e vedete se San Crispino viene nominato. Andate a Montegranaro nel giorno di San Serafino e vedete se fabbriche e uffici sono aperti". Un richiamo forte, quello del sacerdote, a ritrovare lo spirito di comunità intorno alla figura religiosa che dà il nome alla città. Ma non basta.

C'è stato anche un riferimento diretto al cartellone messo in piedi dal comune, che non ha convinto. "Chiediamoci se vale la pena di spendere tanti soldi per concerti con poche decine di persone - ha continuato don Enzo, facendo riferimento alla sparuta platea che ha assistito allo spettacolo musicale in Piazza Matteotti sabato sera - Poi vedo che oggi (ieri pomeriggio, ndr) qui alla Torre gerosolimitana, dove pochi mesi fa è accaduto un fatto tragico, ci sarà uno spettacolo per bambini con fate, fantasmi e maghetti. Ma che c'entra questa città, che c'entrano le feste patronali, con fate e maghetti?".

L’anno scorso ci fu la vicenda della festa coi profilattici in piazza, quest’anno i maghetti. Il sacerdote aveva già storto il naso qualche settimana fa, in occasione dell'Insolito festival, una due giorni tutta dedicata alla magia. Ma aveva scelto il silenzio. Stavolta, invece, si è fatto sentire. Come aveva fatto qualche mese fa, in occasione del venerdì Santo, con la scelta a sorpresa di effettuare la processione in assoluto silenzio, come segno di protesta verso il disinteresse a problemi di degrado e spaccio di droga nei pressi della chiesa. Altra uscita significativa, il sabato prima della Contesa del secchio, durante l'investitura del Capitano del popolo, quando ha ammonito tutti a ritrovare umiltà e concordia per superare le liti.

La giornata di ieri, però, non è stata fatta solo di polemiche. A regalare un sorriso all'arciprete, e a far passare in secondo piano l'arrabbiatura, è stato un rito battesimale da record, con 17 neonati che nella messa mattutina in Collegiata hanno ricevuto il primo sacramento. "Quella di oggi è una festa della vita - ha osservato don Enzo - non avevo mai avuto tutti questi bimbi battezzati in una volta sola. Credo sia un segnale veramente meraviglioso per l'intera comunità. In un tempo così difficoltoso, in cui si parla così spesso di problemi e di crisi, in cui rischiamo di farci prendere dalla paura del futuro, è bello vedere che tante coppie scelgono l'avventura di crescere un figlio. Oggi da questo fonte battesimale si lancia un messaggio di positività e di speranza per tutti".
© RIPRODUZIONE RISERVATA