Lettera choc dei tre saggi al sindaco
Non c'è pace nella Contesa del Secchio

Lettera choc dei tre saggi al sindaco Non c'è pace nella Contesa del Secchio
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Mercoledì 23 Aprile 2014, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 16:53
SANT'ELPIDIO A MARE - Saggi choc. Dovevano portare la pace ma hanno trovato ci che non immaginavano. I saggi della Contesa alzano le mani. "Dovevamo portare la pace, per questo ci hanno chiamato anche 'saggi' ma abbiamo trovato tante persone che credono ognuna di avere la verità in tasca... privilegi acquisti...".



I saggi che dovevano portare la pace alla Contesa del Secchio hanno alzato le mani. Con una lettera choc, finalmente senza mezzi termini su una vicenda che tra il detto e il non detto ha del surreale, le tre persone sopra le parti nominate dal sindaco per derimere anni di scontri si sono arrese. Ecco il testo della missiva indirizzata al sindaco.

"Noi, dott. Giovanni Catini, ing. Alberto Valentini, dott. Matteo Verdecchia da Lei nominati e chiamati da molti 'saggi' perché avremmo dovuto derimere le controversie esistenti tra Ente Contesa, Contrade e Delegazione nella riorganizzazione delle manifestazioni storiche; viste le risposte delle parti (in allegato) riteniamo di non aver raggiunto il risultato aspettato, in quanto non siamo riusciti a far comprendere fino in fondo il senso che per Noi hanno le manifestazioni storiche di S. Elpidio a Mare.

La nostra impressione è che ognuna delle parti creda di avere la verità in tasca mentre tutti gli altri debbano adeguarsi senza peraltro cedere se non in piccolissima parte i privilegi acquisiti.

Noi riteniamo che l’Ente Contesa del Secchio debba essere l’organizzazione super partes, ma non un organo ristretto tanto meno a conduzione familiare, che rappresenti la società cittadina, da cui partono le direttive per l’organizzazione delle manifestazioni di Sant’Elpidio a Mare e le contrade debbano svolgere un ruolo attivo e di responsabilità all’interno dell’ente stesso.

I personalismi debbono essere superati non accusando gli altri di inaffidabilità ma facendo tutti una sana autocritica.

Ci rendiamo conto che è molto difficile fare un passo indietro rispetto alle posizioni conquistate, ma è solo così che si può accettare e condividere la riorganizzazione degli eventi.

L’aspetto economico, peraltro fondamentale, nell’organizzazione generale, doveva essere secondario nella nuova impostazione del consiglio, dove tutti venivano ad avere un ruolo di responsabilità nelle scelte e nella gestione finanziaria. Invece ci sembra di capire che il primo problema se non spesso l’unico è la gestione dei proventi.

Ulteriore controversia sollevata è rappresentata dai marchi registrati da parte dell’Ente Contesa del Secchio. Avevamo voluto superare questa disputa cercando di stimolare la riorganizzazione del consiglio dei soci promotori all’interno dell’Ente dove è auspicabile la partecipazione di forze che sono state elementi trainanti delle contrade, ma che per il normale avvicendamento, peraltro auspicabile, si trovano a non far più parte del consiglio delle stesse. Questo è un elemento per noi importante e fondamentale anche per superare il problema dei marchi in quanto l’Ente Contesa diventerebbe ancor di più il contenitore di tutti gli attori facenti parte delle manifestazioni storiche.

Secondo noi, infatti, non può esistere un’organizzazione di cui facciano parte più forze senza un coordinamento terzo e l’amministrazione comunale non può farsi carico di coordinare i vari attori e di finanziare la manifestazione stessa non avendo un interlocutore unico e affidabile con cui dialogare per eventi di questa portata.

La nostra proposta di inserire i revisori dei conti è legata alla necessità di garantire la trasparenza nella gestione economica, perché solo così si può avere il controllo sull’organizzazione della manifestazione da parti di tutti compresa l’amministrazione.

Vorremmo ulteriormente sottolineare che, nello studiare il problema che ci è stato posto, come da tutti peraltro stato riconosciuto, lo spirito che ci ha animato è stato quello di essere al di sopra delle parti, dove il bene comune era la cosa più importante; però ci siamo chiesti se le risposte che abbiamo ricevuto siano anch’esse finalizzate allo stesso spirito, o piuttosto all’interesse di alcuni gruppi che non riescono a fare un passo indietro per rilanciare le manifestazioni, che non sono appannaggio di alcuni bensì di tutti gli Abitanti del Comune di Sant’Elpidio a Mare. Ci è sorta poi un’altra domanda: la maggioranza della popolazione della nostra città e delle sue frazioni concorda su come vengono gestite attualmente le manifestazioni storiche? A nostro avviso questo modo di fare sembra sempre di più uno specchietto per attirare clienti nelle proprie taverne, piuttosto che essere un’occasione di fermento culturale della comunità e uno stimolo alla coesione per ricreare un interesse verso la città stessa e la sua storia in modo che sia nel presente che nel futuro tutti ne possano beneficiare.

Con questa relazione rimettiamo nelle sue mani il nostro mandato, La ringraziamo per la fiducia e rimaniamo comunque a disposizione".
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