Comunali, il Pd difende Zacheo
"Contro di lui ​una gogna mediatica"

Comunali, il Pd difende Zacheo "Contro di lui ​una gogna mediatica"
3 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Maggio 2015, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 20:42
FERMO - Scende in campo il Partito democratico. E lo fa per difendere a spada tratta il suo candidato sindaco, Pasquale Zacheo.

E la denuncia di minacce fatta dall'ex comandante dei carabinieri diventa sempre più un caso politico.



"Il Partito Democratico di Fermo - si legge in una nota inviata dalla segreteria - ritiene che sia in atto una vera e propria gogna mediatica nei confronti del candidato Pasquale Zacheo, reo “semplicemente” di aver dichiarato di essere stato vittima di minacce in merito alla vicenda dell’inchiesta sui lotti di Casabianca. Reo, soprattutto, di essere stato colui che ha svolto indagini in merito alla medesima questione e, dunque, per deduzione di alcuni, custode di chissà quali verità da usare all’occorrenza.



"Reo, infine, di essere carabiniere e, dunque, sempre per chi ama strumentalizzare questa campagna elettorale, assimilabile ad un sindaco sceriffo con il quale è impossibile dialogare e, tanto meno, assumere una posizione critica.

Ci saremmo aspettati invece segnali concreti di vicinanza nei suoi confronti da parte dei competitori politici, e non quella levata di scudi che, ad esempio, ha messo addirittura in dubbio che tale minaccia vi sia stata, o che ha portato due rispettabili avvocati del foro a prender carta e penna chiedendo nome e cognome di colui che avrebbe minacciato Zacheo ben sapendo che si tratta di atti coperti da segreto d’indagine. Una situazione paradossale: una persona che ha scelto come via maestra della propria vita professionale il servire lo Stato e che ha fatto della legalità il suo modo d’essere viene oggi accusato di utilizzare le indagini per crearsi consenso elettorale. Come se la vicenda di via Respighi non sia effettivamente un fatto da chiarire, come se la questione dei lotti di Casabianca non sia oggetto di una inchiesta. Si tende a confondere i ruoli, a buttarla in cagnara come si suol dire, perché così facendo si alimenta una spirale di confusione che fa perdere di vista la differenza tra chi ha indagato e chi è indagato. Ma se la presunzione d’innocenza vale per gli indagati crediamo che, a maggior ragione, debba valere per chi indaga. Per chi cioè ha cercato la verità su vicende che evidentemente, per essere sottoposte ad indagine giudiziaria, presentano aspetti non propriamente cristallini".



Tornando sulla questione delle minacce a Zacheo, "l’unico dato certo e incontrovertibile - spiega il Pd - è la data della denuncia: sabato 23 maggio. Bene ha fatto Zacheo a denunziare questo fatto alle autorità competenti. Sarà la magistratura a chiarire gli aspetti di questa vicenda che certo non rende onore alla qualità della battaglia politica.



"Proprio per questo, come Pd, auspichiamo che gli ultimi giorni di campagna elettorale scorrano all’insegna di un clima più sereno: la stretta di mano tra i candidati sindaci domenica sera a Capodarco dovrebbe essere il segno tangibile di un modo di fare politica basato anzitutto sul rispetto dell’avversario, che non è un nemico da battere ma semplicemente una persona con idee magari diverse con cui confrontarsi e, perché no, addivenire ad un punto d’incontro quando possibile. Questa è la nostra idea di politica e di amministrazione".
© RIPRODUZIONE RISERVATA