Scacco al summit della 'ndrangheta
I carabinieri a caccia di altre persone

Scacco al summit della 'ndrangheta I carabinieri a caccia di altre persone
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Martedì 29 Luglio 2014, 22:16 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 10:00

MONTEGRANARO - Indagini a tutto campo, il summit dell'ndrangheta scoperto dai carabinieri sta diventando una miniera di informazioni.

Sette quelli individuati, tutti esponenti legati ai vertici della ’ndrangheta, tra loro anche un “capo”, un sessantenne venuto appositamente dalla Calabria per il summit. Gli altri erano venuti dal Piemonte, altri da zone del Nord e Centro Italia, anche le Marche. Questo il punto fermo dell’informazione ad oggi. Ma non c’erano solo loro. Le ammissioni fatte dai carabinieri due giorni dopo che si è avuta notizia del blitz sono infatti in questo senso lacunose. Le fonti investigative non parlano ma la sensazione è che c’è molto di più di ciò che sarebbe stato già detto. Lo conferma il lungo e incessante lavoro a cui i carabinieri sono dediti dalla notte del blitz (sabato scorso). Lo confermano anche il via vai di investigatori, molti dei quali provenienti da fuori, in atto in queste ore in Procura a Fermo e nella sede della caserma di Fermo. Come probabilmente non è il posto indicato dai militari il vero luogo del blitz, dove è stato sorpreso il summit della ’ndrangheta in trasferta nelle Marche. L’irruzione è avvenuta in un casolare in vendita, quello che è stato mostrato è invece un insieme di capannoni e di strutture dismesse dove anche la minima luce nella notte avrebbe messo in allarme mezza campagna fermana. Ma è comprensibile. Gli investigatori infatti, dopo il blitz avvenuto sabato notte e sulle cui modalità e tecniche usate c’è ancora il più completo riserbo, vogliono lavorare tranquilli. Questo significa che il lavoro della scientifica, tra l’altro, è iniziato subito la notte stessa e non è terminato nemmeno ieri. Sono stati fatti prelievi di campioni dentro e fuori i locali dove si è consumato l’incontro. Sono state confrontate tracce d’auto. Ci sono anche i filmati. E’ naturale anche che la scoperta avvenuta nel Fermano abbia attirato le attenzioni di poli investigativa di mezza Italia. Insomma, il colpo è stato davvero grosso.

E mentre dunque il lavoro investigativo è nel pieno e solo agli inizi, il territorio ha risposto a modo suo. “A mio nome mio, del sindaco Ediana Mancini e del consigliere con delega alla sicurezza Paolo Gaudenzi - ha detto ieri il vice sindaco di Montegranaro Endrio Ubaldi - esprimo soddisfazione e gratitudine per l'importante operazione messa a segno dai carabinieri.

Non possiamo che ringraziare il capitano Pasquale Zacheo e tutti i carabinieri che hanno dato un segnale forte alla malavita, facendo capire che questa zona è fortemente monitorata e non si presta a simili infiltrazioni”.

“Grazie Zacheo” ha detto pure ieri il commissario della Lega Nord Fermo Paolo Bruschelli: “La Lega Nord Marche la ringrazia per aver disposto con saggezza e determinazione il blitz... Comprendendo appieno le difficoltà giuridiche e politiche che ella ha saputo dirimere, affinché si giungesse a loro, io personalmente ed il movimento che ho l’onore di dirigere le porgiamo i sensi del più ampio rispetto, unitamente ai carabinieri che ella ha magistralmente diretto”.

Forte anche la nota del Sap, il sindacato autonomo di polizia a firma del segretario provinciale Massimiliano D’Eramo: “Alla fine tanto tuonò che piovve. Qualche giorno fa registravamo il grido di allarme del procuratore generale Macrì circa la preoccupazione che derivava dalle modalità dell'omicidio Sarchiè. Contestualmente segnalavamo che era necessario ed urgente rinforzare le carenti risorse delle forze di polizia nel nostro territorio per consentire maggiori servizi di prevenzione. Non sappiamo se quello scoperto sia stato il primo summit, se ce ne fossero stati in precedenza e se ce ne saranno in futuro. Certo viene naturale chiedersi quali siano gli affari che hanno portato i calabresi, e se si tratta di affari per la ’Ndrangheta, probabilmente non lo sono per noi, per i cittadini onesti e laboriosi che tengono vivo il territorio”. “Nel frattempo le forze di polizia, nonostante i ripetuti allarmi, sono ancora ad organico ridotto - conclude segretario del Sap D’Erasmo - richiamiamo l'attenzione dell'opinione pubblica sulla necessità di tutelare il nostro territorio dalle infiltrazioni della criminalità”.

Forte l’appello lanciato anche dalla politica. L’onorevole Lara Ricciatti di Sel e il segretario provinciale Roberto Vallasciani: “Ho presentato in questi mesi ben quattro interrogazioni al ministro dell’Interno Alfano l’ultima oggi, proprio sul blitz al casolare di Montegranaro. Purtroppo, per quanto valido, l’intervento delle procure e delle forze dell’ordine non sono da soli sufficienti a contrastare il fenomeno. Occorre agire ad un livello più alto e complessivo, sulla prevenzione, ma anche sul coinvolgimento di un numero più ampio di soggetti. Lodevoli, in questo senso, le iniziative di Unioncamere e di associazioni come Libera, ma le istituzioni devono fare di più. Proprio su questa responsabilità continuo a richiamare il ministro dell’Interno... Nelle Marche è un fenomeno relativamente recente e molti non hanno ancora pienamente compreso i rischi e il potenziale dirompente di questi eventi. Ci faremo promotori di iniziative volte a tenere alta l’attenzione”.

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