Danni da cinghiale, servono soluzioni
Rabbia di agricoltori e automobilisti

Danni da cinghiale, servono soluzioni Rabbia di agricoltori e automobilisti
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Sabato 13 Settembre 2014, 21:19 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 10:11
AMANDOLA - Inferociti e sul piede di guerra, agricoltori, le associazioni di categoria agricole e gli automobilisti. Inferociti e sul piede di guerra, agricoltori, le associazioni di categoria agricole e gli automobilisti dell'area montana per un'emergenza diventata insostenibile alla quale la primaria amministrazione competente, ovvero la Regione, non è ancora riuscita a trovare soluzione. E' l'invasione di cinghiali ed altri selvatici come gli istrici che stanno letteralmente devastando interi ettari di coltivazioni dell'intera area montana e collinare, dimezzando o annullando i raccolti e mettendo in ginocchio, da diverse stagioni, l'economia agricola montana. Gli agricoltori non ce la fanno più. I rimborsi spesso non arrivano o solo parzialmente viste le scarse risorse finanziarie. Quindi sono alle stremo e si stanno organizzando per proteste forti e plateali. Poi c'è il problema enorme degli incidenti stradali. Ne accadono continuamente da anni e spesso anche gravi. Di notte è diventato molto pericoloso girare nelle strade dell'area montana. Poi il malcapitato si vede rimborsare dalla Regione al massimo il 50 per cento del danno documentato e spesso dopo qualche anno. Il resto lo perde di tasca propria. Senza contare i possibili danni alle persone. Nei giorni scorsi seduta straordinaria presso la Provincia di Fermo con le associazioni dei cacciatori e degli agricoltori e i Sindaci della "zona A" (Amandola, Montefortino, Montefalcone e Smerillo) che ha visto una crescita esponenziale delle denunce per devastazioni alle colture. Dal censimento degli animali nella sola area montana è emerso un numero superiore ai 200 capi (ma secondo altre fonti sembra siano di più). Le amministrazioni comunali di Amandola e Montefortino hanno presentato al dirigente della Provincia una doppia proposta da inoltrare alla Regione Marche per una modifica, sperimentale per 3 anni, della legge sulla caccia. Si chiede di anticipare l'apertura della caccia al cinghiale al 15 settembre, allungando l'attuale calendario di altri due mesi. Inoltre una volta accertato il danno da parte dell'Atc, di autorizzare il proprietario del fondo, se in possesso di licenza di caccia, ad abbattere l'animale ed appropriarsene come indennizzo. Se non fosse abilitato alla caccia, la Provincia procederebbe alla cattura ed abbattimento con altri mezzi meno invasivi. Ma occorre fare presto perché gli animali continuano a fare danni.





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