"La lotta all'evasione non funziona"
Da pensionati e dipendenti l'81% dell'Irpef

"La lotta all'evasione non funziona" Da pensionati e dipendenti l'81% dell'Irpef
di Luca Cifoni
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Martedì 2 Dicembre 2014, 18:52 - Ultimo aggiornamento: 18:55
ROMA - La lotta all'evasione fiscale, intesa soprattutto come capacità dello Stato di convincere i cittadini a fare il proprio dovere, in Italia non funziona.



Lo sancisce in termini piuttosto perentori la Corte dei Conti, che arriva a definire “desolante” uno scenario in cui “la correttezza fiscale sembra affidata più alla lealtà del singolo contribuente che ad un organico sistema di regole”. L'analisi contenuta nell”Indagine sugli effetti dell’azione di controllo fiscale in termini di stabilizzazione della maggiore tax compliance” è molto dettagliata ed evidenzia come nel nostro Paese l'azione di accertamento abbia poche possibilità di incidere sui comportamenti successivi di famiglie e imprese. In buona parte dipende anche dalla scarsa probabilità di essere controllati (sulla carta una verifica ogni 33 anni per professionisti e piccole imprese, mentre sono molto più frequenti le visite nelle grandi imprese).



Ma ci sono anche altri fattori: l'esiguità delle sanzioni, la difficoltà dell'amministrazione di perseguire un'evasione definita “di massa” diffusa tra le piccole e medie imprese e i professionisti, l'insufficienza di strumenti quali gli studi di settore e il redditometro, l'inefficacia delle sanzioni penali, condizionate da un atteggiamento ondivago del legislatore e nella maggior carte dei casi destinate a sfociare nella prescrizione, il ricorso ai condoni che scoraggiano gli onesti. Il tutto in un contesto in cui l'81 per cento dell'Irpef dichiarata deriva da contribuenti il cui reddito prevalente è quello da lavoro dipendente o da pensione.



La via indicata dai magistrati contabili è quella dell'utilizzo massiccio delle tecnologie informatiche e telematiche: in questa chiave c'è un esplicito apprezzamento per alcune norme contenute nella legge di Stabilità attualmente in discussione, come quella che permetterà all'Agenzia delle Entrate di mettere a disposizione del contribuente tutte le informazioni che lo riguardano, con l'obiettivo di indurlo ad un comportamento corretto.



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