“Vogliamo sapere quale sarà
il futuro di Banca Marche”

“Vogliamo sapere quale sarà il futuro di Banca Marche”
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Giovedì 23 Gennaio 2014, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 19:00
JESI - "Dopo alcuni mesi di commissariamento, riteniamo che sia giunto il momento in cui gli organismi preposti inizino a fare chiarezza su quello che sar il futuro di Banca Marche. A che punto siamo? Fateci capire".

È l'appello di Sandro Forlani, presidente dell'associazione DipendiAmo, formata da dipendenti-azionisti e pensionati dell'istituto di credito, che oggi, in una conferenza stampa a Jesi, ha chiesto chiarezza su tempi e modi dell'aumento di capitale di Bm, sulla ristrutturazione della rete commerciale e sulle voci di vendita dell'istituto ad un'altra banca.

"Abbiamo sentito parlare di interessi da parte dei russi, a questo punto mancano solo i cinesi e poi ci sono davvero tutti», ha detto Forlani.



"All'interno della banca - ha continuato - si portano avanti riorganizzazioni del lavoro dalle quali non si capisce se ci sia davvero l'intenzione di rilanciare Bm quale fondamentale soggetto di politica creditizia del territorio, o lasciare che venga fagocitata da un grande gruppo. Sarebbe comunque da respingere come irricevibile ogni proposta che assomigliasse alla soluzione che si va profilando per la Cassa di Risparmio di Teramo, con una nuova banca esterna (la Popolare di Bari, ndr) che se ne è presa l'usufrutto e ne gode i benefici".



Ai commissari straordinari, Forlani ha chiesto inoltre "una politica creditizia con prodotti che interessino le famiglie e le piccole e medie imprese marchigiane e delle regioni limitrofe", come pure "sostegno alle imprese extraterritoriali che investiranno nelle Marche con progetti innovativi capaci di generare nuova occupazione", e "una struttura in Bm che si occupi del microcredito".



Concludendo con un nuovo appello affinché "il prossimo Cda della banca non sia la solita compagine dei notabili delle città, ma una struttura aperta alla partecipazione dei dipendenti e dei piccoli azionisti".
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