Banca Marche: tre sigle sindacali
sono favorevoli ai Letta Bond

La sede di Banca Marche a Jesi
La sede di Banca Marche a Jesi
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Martedì 1 Ottobre 2013, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 19:03
ANCONA - Dicredito, Fiba Cisl e Fisac Cgil hanno risposto oggi, attraverso una nota stampa, alle perplessit espresse dal governatore Gian Mario Spacca sul ricorso ai Letta Bond per tentare di salvare Banca Marche.

Uno strumento - secondo il governatore regionale - che comporterebbe per l’istituto di credito “vincoli molto forti” ed una “libertà di azione fortemente condizionata”, ma che per le tre sigle sindacali potrebbe invece rappresentare una possibile via alla ricapitalizzazione.



“Lo strumento dei Letta Bond - si legge - ad oggi non esiste, ma la necessità si! Chiamiamoli Letta Bond, interventi mirati della Cassa Depositi e Prestiti, rivalutazione delle quote di Banca d’Italia o altro ancora ma occorre discuterne e trovare le soluzioni, ci sembra prematuro criticare a prescindere gli strumenti e gli eventuali loro costi quando ancora questi non esistono”.



“Ad oggi i vari piani industriali e di rafforzamento patrimoniale sono liquidatori per l’azienda e a dir poco devastanti sotto il profilo sociale”. Sempre sul fronte sindacale, stamani tutte le cinque sigle di Bm (comprese dunque Fabi e Uilca Uil) hanno discusso di un incontro aziendale con la presidenza del Fondo pensioni, ed un incontro unitario intersindacale.
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