Diciotto pagine di accuse
a Bianconi e ai suoi Cda

Massimo Bianconi
Massimo Bianconi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Novembre 2013, 21:12 - Ultimo aggiornamento: 21:16
JESI - Diciotto pagine di dossier con rilievi pesantissimi sull'ex dg di Banca Marche Massimo Bianconi, ma anche sui due Cda che si sono succeduti negli ultimi due anni alla guida dell'istituto di credito. Sono due i verbali di Bankitalia consegnati il 28 ottobre scorso ai commissari straordinari di Banca Marche, Feliziani e Terrinoni, e firmati dal direttore della sede di Ancona della Banca d'Italia, Gabriele Magrini Alunno. In essi, l'esito delle due ispezioni, una sul credito e l'altra di carattere generale, compiute dall'autorità di vigilanza all'interno della banca tra il marzo e il settembre 2013. I rilievi, nella sostanza, ricalcano quelli mossi da Palazzo Kock già nel gennaio 2012, sulle «ampie lacune nei sistemi di

governo e controllo», ma quasi due anni dopo - con un quadro patrimoniale nettamente deteriorato e perdite accertate per quasi 800 milioni - le contestazioni pesano come macigni.



Il verbale evidenzia tra le altre cose che «il cda in carica fino all'aprile 2012 ha svolto la propria attività in modo carente determinando squilibri nella situazione tecnica e differendo oltremodo il riordino del gruppo. Inadeguato, in particolare, è stato il monitoraggio sull'operato dell'ex dg Massimo Bianconi, al quale è stata lasciata ampia autonomia senza valido contrappesi».

In tale contesto, «si è registrato un rapido e forte deterioramento delle condizioni economiche e patrimoniali per effetto della scadente qualità del portafoglio credito. Le partite in default superano il 30% dei passivi». Quanto al board insediatosi nel 2012 (e sciolto recentemente con il commissariamento straordinario), lo si descrive come «condizionato da forti contrasti tra le principali Fondazioni azioniste» e dunque «si è diviso al proprio interno mostrando incoerenze e ritardi nell'assunzione di decisioni congrue in ordine alle principali criticità del gruppo, associate anche a condotte irregolari». Una situazione di «stallo» che avrebbe indotto «il rinvio della ricapitalizzazione, approvata prima in misura inadeguata e poi con incertezze nell'individuazione dei sottoscrittori», mantenendo di conseguenza «l'assetto patrimoniale in condizioni precarie».

Tra le decisioni del cda considerate caratterizzate da «anomalie», si accenna a quella «sui compensi all'ex dg Bianconi per gli anni 2011-2012 (7,1 mln di euro), corrisposti per oltre la metà a titoli di anticipata conclusione del rapporto di lavoro. Tale liquidazione è stata riconosciuta per 1,5 mln di euro a luglio 2011 in mancanza di una sostanziale interruzione del servizio, e per 2,3 mln di euro nel settembre dell'anno successivo al momento della fuoriuscita, senza collegamento con i rischi assunti». Nel dossier, non mancano gli appunti anche sul sistema dei controlli interni, ritenuti non adeguati «nonostante le varie sollecitazioni della vigilanza», e sottolineature «sull'ampio sostegno alla clientela di rilevanti dimensioni» non accompagnato da una «prudente gestione del rischio creditizio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA