Ardo, assemblea e corteo a Fabriano
Annunciate proteste con le banche

Il sindaco Sagramola al fianco dei lavoratori ex Ardo
Il sindaco Sagramola al fianco dei lavoratori ex Ardo
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Lunedì 23 Settembre 2013, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 21:03
FABRIANO - Assemblea e corteo stamani a Fabriano dei lavoratori della J.P. Industries, la ex Antonio Merloni, la cui cessione al gruppo QS spa di Giovanni Porcarelli stata annullata dal Tribunale civile di Ancona su ricorso delle banche creditrici. Dopo l’assemblea, i 200 operai in turno sono entrati in fabbrica, mentre i 150 in Cigs si sono diretti in Municipio per un incontro con il sindaco Giancarlo Sagramola. Chiedono l’impegno delle istituzioni per una soluzione della vicenda, e con i lavoratori dello stabilimento umbro di Gaifana annunciano iniziative di protesta “clamorose” nei confronti delle banche.



I sindacati contro l'ordinanza

L’ordinanza della seconda Sezione del Tribunale civile di Ancona non e” immediatamente esecutiva, hanno spiegato Fiom, Fim e Uilm, anche in relazione ai ricorsi annunciati dai tre commissari straordinari dell’ex Antonio Merloni e dallo stesso Porcarelli, che ha intenzione di proseguire l’attività produttiva. “La decisione del Tribunale - ha detto Andrea Cocco della Fim Cisl - mette a rischio il lavoro di 700 persone in due regioni. Con i sindacati dell’Umbria stiamo ragionando su una iniziativa forte contro le banche, da realizzare nei prossimi giorni". Di “grave danno all’economia del territorio” ha parlato Vincenzo Gentilucci della Uilm, ricordando che a suo tempo il Tar aveva dato torto alle banche, che vantano crediti per 170 mln nei confronti dell’A. Merloni. Dopo il pronunciamento del Tribunale, “è quasi certo che nessun altro imprenditore investirà in questa zona, e nessuno darà seguito all’Accordo di programma per la reindustrializzazione di Marche e Umbria. Critico con gli istituti di credito il segretario regionale della Fiom Giuseppe Ciarrocchi: “il rigore che le banche hanno oggi con i lavoratori non lo hanno avuto con la Antonio Merloni quando l’azienda era già da tempo in crisi".
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