Venezia. Campioncino di 14 anni perde
la vita: investito in bici mentre si allena

Due immagini di Nicola Pirolo
Due immagini di Nicola Pirolo
di Nicola De Rossi
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Domenica 25 Luglio 2010, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 20:39
VENEZIA (25 luglio) - Nicola Pirolo non ce l'ha fatta. Il giovane atleta di Salzano (Venezia), 14 anni, promessa del Gruppo Ciclistico Robegano, campione provinciale in carica "Esordienti", spirato venerd alle 22. Troppo gravi i traumi riportati nell'incidente in cui era stato coinvolto alle 17.30 con l’amico Giacomo, in via Zigaraga, a due passi da dove abitava, in via Villetta 59. Una tragedia che oltre ai familiari getta nello sconforto un'intera comunità.



Come spiega l'allenatore, Fabio Zanuzzi, Nicola, Giacomo e altri 5 esordienti erano partiti alle 15 per Fusina per l'allenamento che svolgevano due volte a settimana: percorsi 60 chilometri, stavano rientrando. In via Roata, Zanuzzi e altri 5 hanno proseguito per il centro di Salzano, Nicola e Giacomo hanno preso via Zigaraga per rincasare (in via Villetta e a Trivignano). Ma al civico 29 lo schianto. G.C., 22 anni, di Mira, forse per la pioggia, dopo una curva ha perso il controllo della sua Matiz: la dinamica è al vaglio della polizia locale, che ha sequestrato i mezzi e inviato la notizia di reato in Procura; la giovane, sottoposta all'alcoltest all'ospedale di Mirano (esiti nei prossimi giorni) è indagata per omicidio colposo. La vettura in testa coda ha invaso la corsia opposta mentre giungevano sulle bici da corsa i ciclisti falciandoli e gettandoli in fosso.



«Eravamo in fila indiana, ho visto l'auto, poi nulla» ha riferito Giacomo, che ha avuto la fortuna di essere dietro a Nicola, che gli ha fatto da scudo. E che invece è stato centrato in pieno. «Nicola era buono, solare, intelligente, bravo a scuola: all'esame di terza media, frequentata a Salzano, aveva preso 8 e si era iscritto allo Zuccante. Tranquillo, responsabile, badava spesso alla sorellina (Alessia, di 5 anni, ndr). Ringrazio Dio che ci resta lei» piangeva ieri papà Maurizio, operaio, mostrando le foto e i tanti trofei vinti dal figlio, quello di campione provinciale su tutti. «La bici era la sua passione - ricorda la mamma Luana -. Ha iniziato a 7 anni e ha sempre corso con entusiasmo: era un ottimo atleta, coi soldi dei premi si era comprato pure il computer». «Pensare che non era mai caduto e mancavano poche centinaia di metri per tornare a casa» continua Luana che non esprime rancore verso la giovane che gli ha strappato il figlio: «Era destino». Nicola lascia anche i nonni Angelina, Rina e Vittorio, zii, cugini e un vuoto immenso tra i tantissimi amici, compagni dal Gc Robegano e di scuola.



Ieri nel luogo dell'incidente c'è stato un pellegrinaggio, sono stati deposti mazzi di fiori e toccanti biglietti come quello di Claudio: «Grazie Nicola per tutto quello che abbiamo fatto insieme. Ci rimarrai sempre nel cuore». Per i funerali si attende il nulla osta del magistrato.
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