Università, i docenti in pensione a 68 anni
"Deroga per non svuotare le cattedre"

Stefania Giannini (LaPresse)
Stefania Giannini (LaPresse)
2 Minuti di Lettura
Giovedì 31 Luglio 2014, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 16:36
ROMA - Una deroga eccezionale per il pensionamento dei docenti universitari. Se la riforma della Pubblica Amministrazione prevede la pensione a 65 anni, per gli atenei stato necessario alzare il limite fino a 68.

Il problema evidenziato dal mondo dell’insegnamento accademico, in merito al pensionamento “coatto” a 65 anni di età, sta nel fatto che secondo quanto risulta a Skuola.net, in un paio d’anni, gli atenei avrebbero perso circa due migliaia di docenti, mettendo in crisi soprattutto i dipartimenti delle facoltà umanistiche e i reparti di medicina. Dove i prof particolarmente maturi abbondano. Da un lato non lasciano il posto ai giovani, dall’altro si tratterebbe di mandare a riposo eccellenze e bagagli culturali irrinunciabili.



LA RIFORMA DELLA PA Che cosa prevedeva la norma del pensionamento professori universitari? Prevedeva, e prevede tuttora per gli altri dipendenti della pubblica amministrazione, oltre al limite di 65 anni età anche il raggiungimento di 42 anni, sei mesi e un giorno di contributi (gli uomini) e 41 anni sei mesi e un giorno di contributi (le donne). Per i prof il vincolo dell’anzianità di servizio non è certo un problema, visto che negli anni ’80 era assolutamente la norma riscattare gli anni di studio universitario. Secondo il decreto legge di riforma della Pa, il limite dei 65 anni resta solo per i medici, mentre i ricercatori sono stati equiparati al resto dei dipendenti pubblici, per cui il tetto stabilito è di 62 anni.



PROF IMMORTALI Ma l’Università si ribella e i prof restano al loro posto, almeno per altri tre anni. Che piaccia o no, infatti, le nuove leve che ambiscono a una cattedra dovranno attendere ancora un bel po’. Ad esprimere soddisfazione per la deroga, concessa durante i lavori in aula alla Camera dei deputati, anche il ministro all’istruzione, Stefania Giannini: “La soluzione a cui si è arrivati sull’età di pensionamento dei docenti universitari nell’ambito del decreto PA è soddisfacente: viene incontro alle specificità del settore, tutela la continuità della didattica e apre all’assunzione di nuove leve e alla stabilizzazione dei ricercatori. Il decreto – spiega Giannini - interviene nel momento in cui gli atenei sono alle prese con la formulazione della loro offerta formativa. Abbiamo fatto presente che prevedere il pensionamento a partire dai 65 anni dei docenti avrebbe creato difficoltà alla didattica vista l’età media elevata del corpo docenti accademico. L’innalzamento a 68 anni tutela la continuità dei corsi di studio e, dunque, l’interesse degli studenti universitari. Abbiamo inoltre previsto - chiude il Ministro - che le risorse che si liberano al momento del pensionamento dei professori siano vincolate all’assunzione di nuovi docenti e di giovani ricercatori in vista della stabilizzazione”.



Leggi Corriere Adriatico per tre mesi a soli 9.99€ - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA