Un bambino a settimana muore soffocato
Primo pericolo: il cibo. Gli alimenti killer

Un bimbo tossisce
Un bimbo tossisce
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Lunedì 20 Aprile 2015, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 18:50
ROMA - Ogni anno in Italia più di 50 bambini, uno a settimana, perdono la vita per soffocamento causato dall'ostruzione delle vie aeree: muoiono perchè chi è loro accanto in quel momento non sa come intervenire, mentre l'immediata esecuzione delle manovre per liberare le vie aeree da cibo o corpi estranei - da parte di genitori, insegnanti o anche semplici cittadini - può essere determinante per salvare una vita.



Per questo il ministero della Salute ha organizzato, per il prossimo 23 aprile, la prima Giornata Nazionale sulle Manovre di Disostruzione in età pediatrica. Nell'occasione, all'auditorium di Roma, il ministero insieme all'Associazione '30 ore per la vita' ha in programma una manifestazione durante la quale i cittadini potranno apprendere queste manovre salvavita, oltre ad una serie di informazioni sull'argomento.



"Avere cognizione di cosa fare in questi casi - ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, presentando l'iniziativa - fa veramente la differenza. A questa, seguiranno iniziative analoghe nel resto d'Italia. A volte - ha sottolineato - bastano 30 secondi di distrazione perchè si verifichi una tragedia; informarsi è quindi fondamentale". Alla manifestazione del 23 aprile sarà presente anche Lorella Cuccarini, socio-fondatore e testimonial dell'Associazione '30 ore per la vita Onlus': "Conoscere queste manovre salvavita è fondamentale ed è necessario - ha affermato - per essere cittadini responsabili".




"NELL'80% DEI CASI E' COLPA DEL CIBO"

Il pericolo, più che dai giocattoli inadatti come di solito si pensa, arriva invece dal cibo: in Italia, ogni settimana, un bambino (oltre 50 in un anno) muore soffocato per aver ingoiato oggetti pericolosi e nell'80% dei casi si tratta, appunto, di incidenti legati agli alimenti.



La cosa più grave è che queste morti potrebbero essere prevenute se chi è accanto al piccolo in quegli istanti fosse in grado di mettere in atto le opportune manovre salvavita di disostruzione delle vie aree.



Il fenomeno è infatti allarmante, come si evince dai numeri: "Nel Registro europeo per gli incidenti da soffocamento nei bambini - ha rilevato lo statistico Dario Gregori della Scuola di Medicina dell'Università di Padova, responsabile del Registro - sono in totale 25 mila dal 2004 ad oggi i casi di questo tipo descritti, e in Italia nel decennio 2003-2013 si sono avute 5.868 ospedalizzazioni per incidenti alle vie aree superiori".



Quanto all'età, il 67% degli incidenti avviene in bimbi tra 0-3 anni e il 25% tra i 3-14 anni. Più a rischio i maschi, coinvolti nel 57% degli incidenti da soffocamento (contro il 42% delle femmine).



Tuttavia, avverte, "meno del 4% degli incidenti si deve ai giocattoli, sulle cui confezioni ci sono dei 'warning' sulle età per l'uso, mentre l'80% è legato al cibo. Ciò anche perchè in Italia non sono previste 'allertà sulle confezioni come accade negli altri Paesi". In Usa ad esempio, afferma, "sulle confezioni di hot dog, noccioline o alcuni dolci, è indicato che possono causare soffocamento nei bimbi piccoli".



Oltre all'informazione, dunque, "lo step successivo e necessario - è l'appello dell'esperto - è una regolamentazione con 'allertà ad hoc sugli alimenti rispetto ai bambini".
Un'indicazione utile per i genitori, dal momento che il 58% degli incidenti, afferma Gregori, "avviene proprio con la loro supervisione; ciò indica che molto spesso i genitori stessi non sanno identificare il pericolo e prevenirlo". Insomma, "fino a pochi anni fa, le morti di bimbi per soffocamento erano definite delle 'tragiche casualità', ma oggi - ha concluso Marco Squicciarini, medico esperto in manovre di disostruzione pediatrica - tale casualità si può prevenire, basta la conoscenza".
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