Foligno, carabiniere marchigiano ucciso
da un colpo partito a collega in caserma

Emanuele Lucentini (foto concessa da Foligno Oggi)
Emanuele Lucentini (foto concessa da Foligno Oggi)
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Sabato 16 Maggio 2015, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 06:49
FOLIGNO - Un carabiniere in servizio nella caserma di Foligno è morto stamani dopo essere stato colpito da un colpo di pistola. Il carabiniere morto in caserma stamani a Foligno dopo essere stato raggiunto da un proiettile era l'appuntato scelto Emanuele Lucentini (nella foto concessa da Foligno Oggi), originario di Tolentino, appassionato di podismo: lo confermano i vertici provinciali dell'Arma, impegnati in queste ore a ricostruire l'accaduto insieme al magistrato di turno. Le prima indagini avrebbero comunque confermato l'ipotesi iniziale del colpo esploso accidentalmente, non si sa ancora da quale arma. Il proiettile avrebbe raggiunto Lucentini alla testa.



Tutto è successo nel cortile interno della caserma folignate. Lucentini, 50 anni, sposato, viveva a Spello da diversi anni e prestava servizio al nucleo radiomobile di Foligno. I genitori Giancarlo e Vittoria Del Pupo vivono a Tolentino in viale dei Cappuccini: il padre era un cantoniere della Provincia. La famiglia è molto conosciuta ed Emanuele Lucentini era conosciuto e stimato dai colleghi.



Il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi si è detto "profondamente addolorato" per la morte di Emanuele Lucentini. "In momenti così tragici - ha detto Pezzanesi - con il cuore pieno di dolore sono particolarmente vicino a tutti i familiari di Lucentini e al papà Giancarlo che noi tutti conosciamo bene e che si è sempre distinto per serietà e per aver lavorato con grande passione e professionalità. Emanuele era entrato convintamente nell'Arma dei carabinieri con l'intento di essere utile agli altri e con la voglia di garantire la legalità e il rispetto delle norme. A nome mio personale e dell'Amministrazione comunale, oltre che della città tutta, esprimo il nostro più sincero e affettuoso sentimento di condoglianze a tutta la famiglia e inoltre siamo vicini all'Arma dei carabinieri e in particolare a tutti quei colleghi che hanno conosciuto e lavorato al fianco di Emanuele, apprezzandone le doti umane e professionali. La città di Tolentino piange oggi uno dei suoi figli migliori". La sorella della vittima, Daniela, risiede, da quando si è sposata, a Porto Sant'Elpidio.
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