Sesso, le 10 cose da sapere
per salvarsi dalle malattie

Sesso, le 10 cose da sapere per salvarsi dalle malattie
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Martedì 1 Dicembre 2015, 18:08 - Ultimo aggiornamento: 18:35
ROMA - Preservativo sì. Preservativo no. Sesso sicuro o rischio. Di Hiv si muore solo in Africa o al massimo si contrae tra omosessuali con un rapporto non protetto. Anzi no, di Aids ci si ammala solo se si è drogati.

Sembra di ripercorrere i falsi miti degli anni ’80, eppure queste affermazioni potrebbero ancora essere vive nelle menti dei più giovani. Sì, perché sono proprio loro a non conoscere abbastanza l’Aids, anzi a vederlo come una malattia lontana, praticamente impossibile da contrarre.

Tanto che in una recente indagine di Skuola.net su circa 4mila studenti di scuole medie e superiori, il 16% ha confessato di non utilizzare mai il preservativo, anche se il 90% è consapevole della possibilità di ammalarsi attraverso rapporti sessuali non protetti. Peggio, 1 su 4 è convinto che dall’Aids si può guarire e 1 su 3 non sa di poter fare il test dell’Hiv in forma anonima e gratuita. Il tutto senza contare che questa non è l’unica malattia che si può contrarre attraverso rapporti sessuali non protetti. In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, Skuola.net intervista Filippo Nimbi, psicologo e sessuologo dell’Istituto di sessuologia clinica di Roma, insieme al quale ha stilato in un’infografica un decalogo sul sesso sicuro, 10 cose da sapere per non rischiare la vita (o quanto meno la

10. Il coito interrotto non è un metodo contraccettivo. Nimbi non usa giri di parole: “Mai pensare che sia una buona pratica per proteggersi”.

9. Anche i rapporti orali sono a rischio. Generalmente si pensa che siano meno pericolosi rispetto a quelli penetrativi: “Non è necessariamente vero, dipende da tante variabili. Sicuramente per alcune patologie hanno un rischio minore, ma si parla sempre di un rischio statistico - dice il sessuologo - quindi in generale conviene sempre proteggersi.

8. Il preservativo va messo all’inizio del rapporto sessuale. “Sul quando indossare il condom esistono tante scuole di pensiero”, dice Nimbi. Meglio all’inizio del rapporto o poco prima dell’orgasmo? “L’unico metodo che ci protegge da gravidanze e malattie sessualmente trasmissibili è quello di utilizzare il condom all’inizio dell’attività sessuale, quindi appena si decide di avere una penetrazione o un rapporto orale”.

7. Mai conservare il preservativo nel portafogli o nel bauletto del motorino. “In generale non è mai una buona pratica conservarlo in questo modo - esordisce il sessuologo -. Il preservativo si deteriora, viene schiacciato, si surriscalda e quindi la membrana diventa meno elastica”. E poi non serve più a niente.

6. Non aprire mai il preservativo con i denti. Sembra strano? Eppure il sessuologo ci assicura che farlo è una procedura molto comune: “Può venire molto naturale, presi dalla foga del momento, ma è meglio utilizzare sempre le mani”.
Pena un bel preservativo rotto.



5. Leggere le istruzioni dei preservativi Il condom. “Va srotolato lungo tutta l’asta del pene tenendo chiuso il serbatoio alla cima del preservativo – spiega Nimbi – altrimenti anche in questo caso si può incorrere in una contaminazione o in una rottura durante il rapporto”. Mai lette le istruzioni? Fatelo, parola di sessuologo, “Anche se possono sembrare noiose e ripetitive”.

4. Fare il test Hiv. “Mettetelo in agenda a prescindere dal fatto se avete avuto rapporti protetti oppure no”. Questo è l’invito di Nimbi che oltretutto ricorda che “Il test può essere fatto in maniera anonima e gratuita, tanto più che oggi ricorre la Giornata mondiale della lotta all’Aids per cui sarà possibile trovare iniziative di sensibilizzazione ovunque”.

3. Non pensare che l’Hiv sia una malattia lontana. “Crediamo che l’Hiv sia relegato nei Paesi dell’Africa e del Sud America - spiega il sessuologo -. E invece c’è anche in Italia e non solo nelle categoria a rischio come omosessuali, prostitute e tossicodipendenti. È una patologia molto diffusa anche fra i giovani sotto i 25 anni”. Ecco perché rincara la dose: “Fate il test, è un buon modo per proteggersi!”.

2. Chiedere a un esperto Ma l’Aids non è l’unica malattia a trasmissione sessuale. Quali sono le altre in cui incorrere è più facile di quel che pensiamo? E come proteggersi? “Non accontentandosi delle informazioni che trovate su siti e forum online - dice Nimbi -. È sempre bene rivolgersi a un esperto, sessuologo o medico che sia”.

1. Fare controlli periodici. “Le ragazze sono un po’ più abituate a fare la visita ginecologica rispetto a noi maschietti - esordisce il sessuologo -. Dovremmo segnarci anche noi in agenda di andare dall’andrologo”.
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