Ruby, sì al conflitto d'attribuzione
ma il processo al premier non si ferma

Ruby
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Mercoledì 23 Marzo 2011, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 23:18
ROMA - La giunta per le Autorizzazioni ha approvato con un voto di scarto (11 a 10) il parere di maggioranza sulla sollevazione del conflitto di attribuzione nell'ambito del caso Ruby.



La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio «esprime il convincimento che la Camera, a tutela delle sue prerogative costituzionali, debba elevare un conflitto di attribuzioni nei confronti dell'Autorità giudiziaria di Milano essendo stata da quest'ultima lesa nella sfera delle sue attribuzioni riconosciute dall'articolo 96 della Costituzione». E' questo il parere, non vincolante, della Giunta per le autorizzazioni che ora dovrà essere trasmesso alla presidenza della Camera. Giovedì mattina alle 9 si riunirà invece la Giunta per il regolamento, sempre per dare il suo parere sulla procedura da seguire, e solo dopo toccherà all'Ufficio di presidenza di Montecitorio dire una parola definitiva sul fatto se spetti o meno all'Aula decidere di sollevare il conflitto di attribuzioni contro i magistrati di Milano sul caso Ruby. In Giunta erano state presentate tre proposte di parere: una del Terzo polo scritta da Nino Lo Presti (Fli) e dall'Udc; una del Pd e dell'Idv che porta la firma di Marilena Samperi e di Federico Palomba; e una della maggioranza, messa a punto dal relatore Paniz, che poi è stata approvata.



Fonti Procura: il processo non si ferma.
Fonti della Procura di Milano spiegano comunque che il processo a carico del premier Silvio Berlusconi per il caso Ruby non si fermerebbe anche qualora la questione del conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato arrivasse davanti alla Corte costituzionale, dopo il voto di Montecitorio. Qualora, infatti, la Camera votasse per sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Consulta, ritenendo il reato di concussione contestato al premier (che è accusato anche di prostituzione minorile) di competenza ministeriale, la Consulta si dovrebbe prima esprimere sull'ammissibilità del conflitto. E, qualora fosse dichiarato ammissibile, poi la Corte dovrebbe entrare nel merito della decisione.



In precedenti casi simili, però, spiegano fonti giudiziarie, i processi non si sono fermati né per attendere la decisione sull'ammissibilità, né durante l'attesa del giudizio di merito sul conflitto di attribuzione. Nel secondo caso il processo si arresterebbe in attesa della pronuncia sul merito, soltanto prima della sentenza.
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