Ruby, nuove carte: soldi, droga e festini
In un'agenda le cifre versate dal premier

Nicole Minetti (foto Matteo Bazzi - Ansa)
Nicole Minetti (foto Matteo Bazzi - Ansa)
8 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Gennaio 2011, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 22:30
ROMA - Silvio Berlusconi convinto che la bufera sul caso Ruby passer, che la gente ancora con lui, anche grazie a quelli che definisce abusi continui e ripetuti da parte dei pm milanesi. Ma i pm di Milano hanno inviato alla Camera nuova documentazione a supporto della richiesta di perquisizione degli uffici di Giuseppe Spinelli e, contestualmente, un invito a comparire a Nicole Minetti. Polemiche in giunta tra maggioranza e opposizione.



Berlusconi: è tutto scandaloso. “Si aspettava una legislatura così complicata?”, viene chiesto al premier al termine dell'esposizione sullo stato di avanzamento del progetto sull'Expo 2015. «Facciamo, anche per riguardo alla nostra signora Moratti, domande che riguardano l'Expo in particolare - risponde il presidente del Consiglio - E poi nella vita non c'è niente di “più complicato”, di cose complicate io ne ho viste tantissime e ne sono sempre uscito benissimo». Più tardi, richiesto di un commento sulle nuove carte, Berlusconi risponde: «Non ho nulla da commentare, è tutto scandaloso».



Nuovi documenti dai pm di Milano. Un comunicato della Camera annuncia che «oggi alle 13.33 è pervenuta alla presidenza della Camera da parte della Procura della Repubblica di Milano ulteriore documentazione integrativa di quella già inviata il 14 gennaio scosto in relazione alla domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti dell'on. Berlusconi. Tale documentazione è stata immediatamente trasmessa dal presidente della Camera Gianfranco Fii al presidente della Giunta per le autorizzazioni Pierluigi Castagnetti». La documentazione, 227 pagine, è solo un'integrazione del materiale trasmesso in precedenza, che constava di poco più di 300 pagine.



Nuovi elementi per perquisizioni Spinelli. In seguito alle perquisizioni del 14 gennaio e di ulteriori atti di indagine nell'inchiesta «sono emersi nuovi elementi a sostegno della ipotesi che presso gli uffici di Giuseppe Spinelli si trovino atti e documenti relativi alle vicende» ipotizzate dall'accusa, scrive il procuratore della repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati. La Procura precisa che «ha ritenuto pertanto doveroso portare a conoscenza della Camera dei Deputati tali ulteriori elementi, che emergono dall'invito per la presentazione di persona sottoposta ad indagini, notificato a Nicole Minetti». I nuovi atti non sono stati notificati al presidente del Consiglio, perché consistono nell'invito a comparire notificato a Nicole Minetti e al suo difensore.



Al telefono Nicole Minetti si sfoga e racconta la sua rabbia. «Io do le dimissioni. Sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora. Devi avere un pelo sullo stomaco. Ma a me cioè non me ne frega niente. Io voglio sposarmi, fidanzarmi, avere dei bambini, una casa - dice in una conversazione intercettata con Barbara Faggioli, un'altra delle ospiti di Arcore - Cioè litigare tutti i giorni con tutti metterla nel culo a quello che ha fiducia a te. La politica è un casino. Cade lui cadiamo noi».



Droga nell'auto della Minetti. Nei nuovi atti della procura c'è anche un aspetto che lega Nicole Minetti alla droga ma in modo del tutto incidentale. Nell'abitazione di Maria Esther Garcia Polanco a via Olgettina 65, sono stati sequestrati due chili e 800 grammi di droga. Secondo gli inquirenti, gli stupefacenti sarebbero del convivente della giovane, Ramirez Della Rosa, che è stato trovato alla guida di una Mini-Cooper di proprietà di Nicole Minetti. È questo un particolare che emerge dai nuovi atti trasmessi dalla Procura di Milano alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera. Sempre secondo quanto si legge nella nuova documentazione, Ramirez Della Rosa avrebbe usato l'auto della Minetti mentre quest'ultima si trovava in vacanza alle Seychelles. Ma sarebbe stato proprio Ramirez, al quale in un altro appartamento a via Portaluppi hanno trovato altri 10 chili di droga, a suggerire «a Nicole», di fare «una denuncia della macchina», presumibilmente di furto.



In casa di Ruby appunti con le cifre avute da Berlusconi. Nella perquisizione del 17 gennaio a Genova nella casa che Ruby condivide con il fidanzato, gli investigatori hanno trovato appunti manoscritti dalla stessa ragazza con l'indicazione di cifre considerevoli che avrebbe ricevuto da premier e di altre che avrebbe dovuto ricevere. Su tali appunti sono in corso accertamenti.



Ci sarebbero intercettazioni di una convocazione del Premier a tutte le ragazze che hanno subito le perquisizioni all'Olgettina, per fare il punto della situazione con i legali del presidente del Consiglio. La prima telefonata sarebbe partita da un numero riservato riconducibile a Berlusconi, le altre sarebbero dei passaparola tra le stesse ragazze.



Nella nuova documentazione non ci sarebbero fotografie, afferma chi ha dato una prima occhiata all'incartamento. Secondo quanto è stato detto in Giunta le nuove carte conterrebbero per lo più altre intercettazioni e il contenuto di perquisizioni anche nelle abitazioni delle ragazze.



Invito a comparire per Nicole Minetti. La consigliera regionale Pdl Nicole Minetti ha ricevuto un invito a comparire, scrive in una nota la procura di Milano. L'appuntamento in procura è fissato per il 1° febbraio. L'invito è accompagnato dalle stesse 227 pagine inviate alla giunta della Camera. Nicole Minetti, il cui ufficio e la cui abitazione sono state perquisite il 14 gennaio, così come gli appartamenti di una decina di ragazze che avrebbero partecipato alle serate ad Arcore, è indagata per violazione della Legge Merlin e induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile, cioè di Ruby, insieme a Emilio Fede, Lele Mora e almeno altre 3 persone. Dall'indagine è emerso che la Minetti è intestataria di quattro appartamenti della Dimora Olgettina, dove vivono alcune delle giovani soubrette. La consigliera regionale insieme a Giuseppe Spinelli avrebbe provveduto alle spese delle ragazze e all'organizzazione delle feste.



Nicole Minetti ha intenzione di presentarsi davanti ai pm di Milano. Lo ha spiegato il suo legale, l'avvocato Daria Pesce. «L'intenzione c'è e probabilmente si presenterà - ha spiegato l'avvocato -non abbiamo ancora letto le carte, ma la mia assistita ha intenzione di difendersi davanti ai magistrati».



Fatture per 50mila euro. A Nicole Minetti sarebbero state sequestrate fatture riguardanti canoni di Via Olgettina per importi che in un anno arrivano a oltre 50mila euro. Il 14 dicembre, il giorno in cui il governo ricevette la fiducia, da uno dei conti intestati a Silvio Berlusconi sarebbe stato fatto un bonifico di 10mila euro ad Alessandra Sorcinelli.



Nelle nuove carte ci sono anche le dichiarazioni di due supertestimoni. La prima è una ventenne che ha raccontato le confidenze di una delle giovani che vivono all'Olgettina e sono state ospiti a villa San Martino: la ragazza le avrebbe detto di aver avuto rapporti sessuali con il capo del Governo e, come corrispettivo, a suo dire, avrebbe ricevuto gratuitamente l'appartamento. La seconda è Maria Makdoum, la danzatrice del ventre araba citata in una conversazione intercettata dell'ex prefetto Carlo Ferrigno. Lei ha raccontato dei festini a luci rosse ad Arcore: «Ognuna di noi - ha messo a verbale - si è seduta per la cena dove voleva. Finita la cena il presidente disse “E ora facciamo il Bunga Bunga” e spiegò che cosa era, cioè una cosa sessuale». Poi ha aggiunto: «Le De Vivo in mutande e reggiseno. Il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parti intime. Si avvicinarono anche a Emilio Fede che le toccava il seno e altre parti intime. Poi la ragazza brasiliana con perizoma ballava il samba in maniera hard». Ancora: «Anche le altre ragazze ballavano facendo vedere il seno e il fondo schiena. Tutte loro si avvicinavano al presidente che le toccava nelle loro parti intime. Sono rimasta inorridita. Se avessi saputo prima quello che si faceva alla villa non sarei andata». Infine, la giovane ha ricordato ai pm che «nel giugno del 2010 Lele Mora mi chiese se ero interessata a partecipare ad una serata ad Arcore (...) e se volevo fare parte del suo harem. Mi trasferii a casa sua da giugno ad agosto. Mi sono recata ad Arcore a luglio e, prima di entrare nella villa, si sono materializzate da una stradina laterale delle autovetture con i contrassegni della polizia di stato. Si trattava di una sola macchina con un lampeggiante».



La giunta per le autorizzazioni ha rinviato l'esame della richiesta della procura a domani mattina alle 10. L'arrivo di nuova documentazione ha costretto la giunta per le autorizzazioni a procedere a rivedere la tabella di marcia. La giunta è stata aggiornata alle 10 di domani dal presidente Pierluigi Castagnetti, che ha materialmente aperto il plico. I componenti avranno la possibilità di consultare, in copia (una per gruppo), le 227 pagine di documentazione fino alla mezzanotte di oggi.



Tensione maggioranza-opposizione dopo l'arrivo della nuova documentazione. Il fatto che l'arrivo della nuova documentazione sia stato annunciato con un comunicato stampa della presidenza di Montecitorio ha fatto andare su tutte le furie il Pdl. Maurizio Paniz che ha criticato il presidente della Camera per la mancanza di «riserbo» dimostrata, visto che i componenti della Giunta hanno dovuto apprendere la notizia «dalle agenzie di stampa». In realtà il Pdl e la Lega, spiegano alcuni esponenti dell'opposizione, volevano tentare di fare il blitz votando la richiesta di autorizzazione dei Pm milanesi entro oggi. Invece di domani come era previsto. Ora il nuovo incartamento rischia di rallentare le cose. E questo non va giù agli esponenti del centrodestra.



Fini-Paniz, diverbio alla Camera. «Guarda che hai preso una cantonata». «Ma no, non volevo attaccare te. Ho solo difeso la dignità della giunta». Un diverbio acceso, concluso in maniera brusca, tra il presidente della Camera e Maurizio Paniz. Fini è appena uscito dall'Aula, quando nell'attraversare uno dei corridoi che portano fuori dal Transatlantico, si imbatte in Paniz, seduto a chiacchierare con l'avvocato del premier Niccolò Ghedini e il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia a Montecitorio, Enrico Costa. È Fini ad avvicinarsi: «Guarda che hai preso una cantonata», dice a Paniz, riferendosi alla dichiarazione del deputato del Pdl . «Ma no, non volevo attaccare te. Ho solo difeso la dignità della giunta», si spiega Paniz. Il presidente della Camera, però, appare molto irritato: «Da quello che ho letto non si direbbe proprio. Anzi, tutt'altro. In quell'agenzia mi accusi di scorrettezza». Ghedini e Costa assistono in silenzio alla scena. Paniz si alza in piedi, cerca di convincere Fini: «È stata sintetizzata male una mia dichiarazione. Sono solo intervenuto in difesa della dignità dei membri della giunta. Guarda la registrazione video della mia dichiarazione». Il presidente della Camera è irremovibile. Punta il dito contro il suo interlocutore e dice: «Ok. Basta. Io sto a quello che è scritto sulle agenzie. Prendo atto della tua spiegazione, ma le agenzie dicono tutt'altro di quello che stai dicendo ora». Andando via, Fini dice: «Questa cosa domani comunque è su tutti i giornali. Non me ne frega un c...». «Però se le prendi così...», risponde Paniz, che con i giornalisti sminuisce l'accaduto: «Nessun diverbio, ci siamo solo spiegati».



Cicchitto: «È gravissimo e incomprensibile che la notizia del materiale aggiuntivo da parte di Milano sia stata battuta dalle agenzie di stampa in anticipo e che gli organi di informazione ne fossero a conoscenza già mezz'ora prima dei componenti della Giunta Autorizzazione», afferma il capogruppo del Pdl alla Camera.



«Le nuove carte sono una pietra tombale sul tentativo dei legali del premier di edulcorare e rappresentare come normali le serate ad Arcore. Da una prima sommaria lettura emerge un quadro ancora più grave», dice la capogruppo del Pd nella Giunta, Marilena Samperi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA