Roma, morto il 68enne investito
dopo uno scippo a San Basilio

Cristiano Mennoni
Cristiano Mennoni
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Giovedì 22 Settembre 2011, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 00:06
ROMA - Dopo l'ulteriore aggravamento delle condizioni cliniche, nel pomeriggio stata dichiarata la morte cerebrale di Ennio Lupparelli, il 68enne investito durante uno scippo a San Basilio. Su richiesta dei familiari si sta procedendo all'espianto degli organi, che saranno donati.



Per il 33enne Cristiano Mennoni l'accusa passa ad omicidio volontario. Il cambio di imputazione sarà formalizzato nelle prossime ore dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani. Mennoni era stato arrestato e portato a Regina Coeli qualche ora dopo l'aggressione per rapina e tentato omicidio.



Lupparelli era stato sottoposto ad un delicato intervento alla testa, schiacciata da una ruota dell'auto di Mennoni. L'uomo, con la moglie, stava andando a cena a casa di amici quando si è avvicinata dall'auto del malvivente, che ha scippato la donna. Lupparelli non si è lasciato intimidire e lo ha rincorso a piedi, ma il delinquente ha imboccato una sorta di vicolo cieco e durante la fuga, dopo aver innestato la retromarcia, lo ha travolto. La moglie Anna ieri ha chiesto «giustizia» e «certezza della pena».



«Io quell'uomo non l'avevo visto, era buio, non volevo investirlo, ho solo sentito un tonfo contro la macchina, ho sterzato a sinistra e sono scappato». Queste le parole con le quali si è giustificato Mennoni, alle spalle una storia di droga, furti, rapine e lesioni. Al magistrato il malvivente ha detto che martedì sera si era drogato: «Non capivo nulla, ero in macchina e avevo preso delle pasticche. Quando ho visto la coppia di anziani non sono riuscito a trattenermi, sono sceso dall'auto, ho strappato la borsa alla donna, sono risalito in macchina e ho ingranato la marcia». Il magistrato non crede alla sua versione.



«Ci addolora moltissimo. Saremo in tutti i modi vicini alla famiglia - ha detto il sindaco Alemanno - Il fatto che sia stato assicurato alla giustizia il responsabile, ci dà almeno la possibilità di dare giustizia a queste persone».
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