"A uccidere Roberta Ragusa è stato il marito"
Parla il supertestimone a Domenica Live

Loris Gozi, supertestimone nel caso della scomparsa di Roberta Ragusa
Loris Gozi, supertestimone nel caso della scomparsa di Roberta Ragusa
di Valeria Arnaldi
3 Minuti di Lettura
Domenica 30 Marzo 2014, 17:54 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 18:18

ROMA - “Ho visto Antonio Logli, con un’altra persona, che cercava per terra, avevano in mano il telefono, penso facessero dei video. L’altra persona la conosco bene, ho chiamato subito i carabinieri. Quello che lo accompagnava un uomo, fa le guide, lavora l, non un familiare. Si vedeva che era preoccupato, aveva il volto bianco, gli occhi fuori dalla testa. Io non ho paura di niente, per quando vedo due persone accusate di omicidio ho paura”.

Loris Gozi, vicino di casa della famiglia, ma soprattutto supertestimone nel caso di Roberta Ragusa, ha scelto i microfoni di Domenica Live per raccontare tutto ciò che sa sul caso.

“Io ho visto Logli quella notte. Ho sentito l’urlo forte di una donna. Gridava forte "No", dopo ha urlato. Poi la macchina è andata via. Il giorno seguente Logli è venuto a casa mia con la foto della moglie. E poi ho visto lui con un altro uomo che cercava qualcosa. Ho visto delle macchie di sangue, tre macchie circolari belle grosse, non so se fossero di animali. Non ho dato peso subito alla cosa, mi ci è voluto un pochino. Non è scappata di casa la signora. Sono certo che sia stato il marito. Anche Procura e Carabinieri sono certi. I Carabinieri lo hanno visto ma lui nega. Io sono convinto che il signore abbia fatto qualcosa. Se mi vuole denunciare mi denuncerà, io mi prendo le mie responsabilità, quelle che non prende lui”.

Una testimonianza difficile quella di Gozi. La moglie è stata licenziata.

“Mi è cambiata la vita. Io volevo andare subito, ma ero pressato da altre persone che mi dicevano: è una signora che dopo ritorna, poi ti querela. Quella sera ero andato a prendere mia moglie a lavoro, lavora in una pizzeria, era mezzanotte e mezzo. L’ho visto fermo in macchina, l’ho riconosciuto subito, non faceva nulla. Poi, verso l’1.05/1.10, ho portato fuori i cani e ho sentito un uomo e una donna che litigavano”.

La conversazione si sposta poi su un disegno della figlia di Roberta Ragusa.

“Ci sono il signor Antonio, la bimba e la signorina Sara. Non c’è più la mamma, Roberta Ragusa. Mi dispiace non aver fatto subito il mio dovere. Quando Logli mi incontra se potesse mi ammazzerebbe, però lui per la sua strada, io per la mia. Vedo anche Sara ogni tanto, la strada è quella”.

Non ti salutano?, chiede Barbara D’Urso.

“Sono io che non li saluto”.

E la gente cosa dice?

“Le persone sono dalla mia parte ma hanno paura. Lui querela tutti. Se sparisse mia moglie io sarei rovinato, andrei in tutti i programmi per cercarla, lui non si è mai degnato . Se qualcuno ha visto qualcosa, per capire chi è l’altra persona che quella mattina lo ha accompagnato a cercare la moglie, ho messo una cassettina fuori dalla porta, me lo scrivessero in forma anonima, poi lo dico io ai carabinieri”.