Ragazzo pestato a Roma, il capo
della polizia dispone ispezione

Un fotogramma del video
Un fotogramma del video
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Lunedì 10 Maggio 2010, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 23:48
ROMA (10 maggio) - Mentre monta la polemica sul pestaggio di Stefano Gugliotta, il giovane percosso da alcuni agenti durante gli scontri successivi alla partita Roma-Inter di mercoled scorso, il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha disposto una rigorosa attività ispettiva» per verificare la correttezza dell'operato delle forze di polizia.



Manganelli ha affidato l'indagine sugli incidenti al questore di Roma e al responsabile dei reparti mobili del dipartimento di Pubblica sicurezza. L'indagine ispettiva è stata decisa da Manganelli dopo aver visionato le immagini diffuse dalle emittenti televisive, dalle quali, è detto in una nota del dipartimento di Pubblica sicurezza, «emerge l'esigenza di verificare con immediatezza la correttezza dell'operato delle forze di Polizia». La questura di Roma oggi aveva fatto sapere che avrebbe accertato se ci fossero stati abusi e nel caso li avrebbe puniti.



Dopo la diffusione del video del pestaggio del ragazzo, che si dice estraneo agli scontri e di essere stato bloccato mentre andava a una festa di amici, il Pd ha chiesto la sua scarcerazione immediata e chiarimenti al Governo.



«Quando sono stato portato in cella mi è stato chiesto di firmare un foglio con una X già sbarrata, dove si leggeva che avrei rifiutato visite mediche supplementari, ma mi sono opposto. Solo dopo ho potuto firmare un foglio con le caselle ancora vuote», ha detto Gugliotta, secondo quanto riferito dal senatore dell'Idv, Stefano Pedica, che ha incontrato il ragazzo a Regina Coeli.



«Non riesco a capire perché gli agenti mi sono venuti addosso», avrebbe ancora detto il giovane a Pedica precisando che prima di scendere da casa, avrebbe «bevuto due o tre birre». Il senatore ha annunciato un'interrogazione parlamentare per capire «perché questo giovane incensurato è ancora in carcere». Pedica ha aggiunto che probabilmente «Gugliotta dovrebbe essere visitato anche alla colonna vertebrale. Ci indigniamo a vedere immagini che parlano da sole, finora non sono arrivate ancora le scuse ai familiari del giovane da parte di chi governa quei poliziotti. Servono telecamere nelle celle delle carceri e nelle caserme».



«Stefano è molto scosso, ci ha ribadito che non c'entra nulla con gli scontri e non era andato a vedere la partita. Quando è stato arrestato era sotto casa in via Pinturicchio, nei pressi dello stadio, mentre aspettata di andare a una festa del cugino», ha riferito, uscendo da Regina Coeli, una delegazione di radicali, composta dal segretario Mario Staderini, dalla deputata Elisabetta Zamporetti, e dal segretario di "Nessuno tocchi Caino", Sergio D'Elia, dopo aver incontrato Gugliotta.



Intanto, su sollecitazione dell'avvocato di Gugliotta, Cesare Piraino, il pubblico ministero Francesco Polino sta esaminando il filmato in cui il ragazzo viene pestato. La prima attività del pm sarà quella di identificare gli agenti di polizia coinvolti e di ascoltarli sull'accaduto. Polino sta cercendo di ricostruire i termini della vicenda. Gli accertamenti, per il momento, vengono eseguiti nell'ambito del fascicolo processuale aperto in seguito agli incidenti avvenuti mercoledì nel dopo gara. Se dovessero emergere, da parte delle forze dell'ordine, azioni penalmente rilevanti, sarà aperto un altro fascicolo.



«C'è un'inchiesta in corso. Il questore con cui ho parlato ha detto che saranno verificate le responsabilità - ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni -. Se ci sono i responsabili saranno puniti, come sempre avviene, come è avvenuto e come avverrà, anche in questo caso se saranno accertate responsabilità».



Il sindaco Gianni Alemanno è intervenuto con una nota sulla questione rimarcando la necessità di «fare al più presto chiarezza sulla vicenda. Sono convinto che si sta lavorando per fare piena luce, non solo nell'interesse del giovane, ma anche delle forze dell'ordine, impegnate ogni giorno per garantire la sicurezza di tutti i cittadini».



Zingaretti e Polverini: fare chiarezza. «Le forze dell'ordine rappresentano un'istituzione che gode della fiducia di tutti i cittadini. Per questo è di vitale importanza accertare senza alcuna esitazione se ci siano state violenze ingiustificate nei confronti del giovane Stefano Gugliotta - dice il presidente della Provincia di Roma - Mi auguro che al più presto la magistratura possa far luce sull'intera vicenda e verificare eventuali responsabilità perchè credo sia un diritto di tutti conoscere la verità». «Sono fiduciosa che la Questura ricostruirà in breve tempo quanto accaduto al giovane Stefano Gugliotta - dice il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - È importante conoscere la verità a tutela del ragazzo rimasto coinvolto nel pestaggio e nei confronti delle stesse forze dell'ordine».



Monica Cirinnà, a nome del gruppo consiliare del Pd capitolino, ha annunciato che presenterà, nell'odierna seduta del Consiglio comunale, «una mozione urgente che impegni il sindaco a richiedere la scarcerazione di Gugliotta. Alla luce del Patto Roma Sicura siamo convinti che un'Amministrazione comunale abbia il dovere, non solo di tutelare la sicurezza dei propri cittadini, ma anche di difenderli dagli abusi di potere che purtroppo, come dimostra il caso Cucchi, in questi mesi si stanno manifestando in tutta la loro atrocità. Chiediamo inoltre che siano accertate le reali condizioni di salute del giovane Gugliotta e la garanzia che stia ricevendo le adeguate cure».



«C'è qualcosa di poco chiaro in questa vicenda - ha detto il capogruppo del Pd alla regione Lazio, Esterino Montino - e i video apparsi su vari quotidiani on line ne sono la testimonianza. Voglio capire come sta il ragazzo e perché è ancora in carcere».




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