Teresa e Trifone, parla il procuratore
"Qualche testimone non ha detto tutto..."

Teresa Costanza e Trifone Ragone
Teresa Costanza e Trifone Ragone
di Susanna Salvador
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Venerdì 3 Luglio 2015, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 11:58
PORDENONE - «C’erano quattro persone nel raggio di un centinaio di metri dal luogo del delitto, è possibile che non abbiano sentito gli spari? Qualcuno era anche più vicino, a una decina di metri: come può non essersi girato sentendo i colpi di pistola? Una persona che non ha detto tutto probabilmente c’è».



Il procuratore Marco Martani rompe il silenzio sull’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, i fidanzati uccisi il 17 marzo davanti al Palazzetto dello sport. Un delitto ancora senza assassino, senza movente. Nulla trapela delle indagini, ma Martani vuole fare arrivare un chiaro messaggio sulla scia della polemica innescata dalle parole scelte per pubblicizzare la fiaccolata di domani in ricordo dei due fidanzati.



Quel "no all’indifferenza e all’omertà" che ha scatenato in prima battuta l’ira del sindaco e di parecchi pordenonesi che si sono sentiti offesi; sindaco che oggi dovrebbe incontrare i genitori dei due poveri ragazzi, con l’intento - questo l’auspicio - di rasserenare gli animi nel ricordo di Teresa e Trifone. «Su questo aspetto (l’omertà ndr) si potrà tornare quando gli interrogatori delle persone sentite durante l’indagine non saranno più secretati - sottolinea il capo della Procura pordenonese -, solo allora si saprà il perchè di alcune affermazioni. C’è gente che parla senza sapere - rincara la dose Martani -, senza conoscere quante persone hanno testimoniato e cosa hanno detto. Quando si conosceranno gli atti, allora potranno parlare».

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